Osteopatia e scoliosi: l’osteopata può curare questa patologia?

L’osteopatia è un approccio che si sta facendo sempre più strada in Italia negli ultimi anni per il trattamento di diverse problematiche. In questo articolo voglio parlarti del suo ruolo nella patologia della scoliosi, se può essere d'aiuto oppure se è meglio intraprendere altre strade.

January 18, 2022
Fisioterapia
Irene Saccani

Osteopatia e scoliosi: l’osteopata come figura professionale in aiuto per questa patologia

L’osteopatia è un approccio che si sta facendo sempre più strada in Italia negli ultimi anni per il trattamento di diverse problematiche.

Nel caso di scoliosi può essere un valido supporto per il trattamento di:

  • Tensioni muscolari e fasciali conseguenti alle asimmetrie che la scoliosi comporta
  • Difficoltà respiratorie soprattutto nei pazienti con scoliosi dorsale
  • Problemi viscerali dovuti alla ridotta mobilità del torace e dell’addome, come difficoltà digestive/intestinali o problemi di reflusso
  • Disturbi ricorrenti a livello cranico: come sinusiti, cefalee, acufeni o disequilibri a livello del palato e malocclusione

Ma se la domanda è: l’osteopatia può curare patologie come la scoliosi? 

Allora la risposta è no!

L’osteopatia può essere un valido supporto per i disturbi appena elencati che ne conseguono, o per la riduzione del dolore e della rigidità in alcune zone. Ma non può essere considerata una terapia in grado di curare il progredire di questa patologia, soprattutto in età evolutiva.

L’unico trattamento con efficacia dimostrata è infatti quello che si avvale di esercizi specifici.

La terapia manuale, le manipolazioni e l’osteopatia possono essere un supporto ma secondo lo stato attuale della ricerca, non sono considerate il trattamento elettivo.

Si può curare la scoliosi con l’osteopatia?

Come dicevamo, l’osteopatia non può essere considerata in grado di curare o evitare il progredire della scoliosi vertebrale, soprattutto in età evolutiva.

Tuttavia può essere un valido strumento di supporto alla fisioterapia per il trattamento di diversi disturbi.

Quali risultati si possono quindi ottenere grazie al trattamento osteopatico? 

  • La riduzione di tensioni muscolo-fasciali e di rigidità/ipomobilità a livello del bacino e della colonna
  • Un benessere dal punto di vista del dolore per chi soffre di cervicalgia o lombalgia conseguenti alla scoliosi
  • Il miglioramento dei sintomi in chi ha problemi viscerali come bruciori di stomaco, reflusso gastroesofageo, difficoltà intestinali
  • Riduzione del numero di episodi e dell’intensità di disturbi come mal di testa, sinusiti, irritazioni del trigemino in chi soffre di scoliosi cervicale
Grazie all’osteopatia è possibile ottenere un miglioramento dei sintomi in chi ha problemi viscerali come bruciori di stomaco, reflusso gastroesofageo, difficoltà intestinali.

L’osteopatia può quindi in qualche modo sostituire la fisioterapia specifica, il busto o l’operazione?  La risposta è no!

Qualsiasi sia il grado della scoliosi, è necessario affidarsi a personale specializzato che sappia consigliare gli esercizi più specifici e adatti al tuo tipo di scoliosi.

Soprattutto nelle forme più gravi, se l’ortopedico individua la necessità dell’utilizzo di un busto o nei casi peggiori di un intervento chirurgico, l’osteopatia non può essere considerata un sostituto o una soluzione alternativa a questo tipo di terapia, ma può essere sicuramente un valido supporto.

Come avviene la prima visita?

Per iniziare un trattamento osteopatico per scoliosi come prima visita vi verrà proposto un incontro di valutazione iniziale

Durante una prima visita con un osteopata sarete sicuramente sottoposti prima di tutto a un'anamnesi molto approfondita, in cui vi verranno chieste diverse informazioni inerenti allo sviluppo del bambino e la storia clinica familiare:

  • Come è stata la gravidanza e il parto: è stato naturale o cesareo? Pre termine o post termine? Ci son stati episodi di sofferenza fetale?
  • Come è stato lo sviluppo psicomotorio nei primi anni di vita?
  • Quando è avvenuta la comparsa della dentizione? Ci son stati problemi di malocclusione o di palato stretto per cui ha dovuto portare apparecchi dentali?
  • Ci sono problemi di vista?
  • In famiglia c’è qualcun altro che soffre di scoliosi?

Dopo il colloquio iniziale l’osteopata eseguirà un’osservazione accurata delle curve della colonna su tutti i piani e dei test di mobilità per individuare eventuali zone di rigidità o di ipermobilità.

Dopo il colloquio iniziale l’osteopata eseguirà dei test di mobilità per individuare eventuali zone di rigidità.

In realtà è importante sapere che esistono dei test specifici per valutare in modo preciso la scoliosi e il grado di evoluzione della curva, ma che generalmente vengono eseguiti solo da fisioterapisti specializzati. Per questo motivo è importante affiancare sempre al trattamento osteopatico delle scoliosi anche un percorso fisioterapico specifico per questo problema.

Come avviene il trattamento di osteopatia per la scoliosi?

Il trattamento osteopatico in generale è un approccio che si avvale per lo più di tecniche passive come: manipolazioni, tecniche miofasciali o di contrazione e rilasciamento; ma che non prevede l’esecuzione di esercizi o movimenti attivi da parte del paziente.

In caso di scoliosi può essere molto utile per ridurre tensioni gastriche nelle scoliosi dorsali, o dei muscoli deputati alla masticazione e alla deglutizione in chi soffre di scoliosi cervicale, o di tensioni pelviche e dell’apparato ginecologico in caso di scoliosi lombare.

L’osteopatia agisce anche su dolori muscolari a livello della colonna o su sintomi come mal di testa e vertigini e le manipolazioni hanno la capacità di ridurre le rigidità nelle zone della colonna meno mobili.

L’osteopatia agisce anche su dolori muscolari a livello del tratto cervicale o su sintomi come mal di testa e vertigini.

Non avvalendosi però dell'esercizio attivo, è importante ricordarsi che l’osteopatia non è sufficiente per prevenire la progressione della curva e per trattare la scoliosi durante la fase evolutiva del bambino.

L'osteopatia può aiutare un adulto con la scoliosi?

L’osteopatia è molto utile nel trattamento della scoliosi in soggetti adulti

L’obiettivo in questo caso non è più quello di correggere l’evoluzione della curva, ma di trattare i sintomi come dolore e problemi viscerali, conseguenti a questa patologia. 

Le conseguenze della scoliosi possono essere infatti molteplici:

  • Dolore a livello cervicale o lombare
  • Tendinopatie a livello delle spalle
  • Sciatalgie o Cervicobrachialgie
  • Ernie discali
  • Disturbi dell’equilibrio
  • Mal di testa o vertigini
  • Problemi intestinali o di reflusso gastroesofageo
  • Difficoltà respiratorie

In casi di lombalgia, cervicalgia, sciatalgia e ernie discali, l’osteopatia può essere molto utile per alleviare i sintomi, grazie all’utilizzo di manipolazioni e tecniche fasciali che riducono le rigidità e alleviano il dolore.

Grazie a tecniche viscerali invece, l’osteopata può essere un valido supporto per risolvere sintomi gastrici e migliorare la motilità intestinale. Inoltre per chi soffre di difficoltà respiratorie esistono tecniche specifiche per agire sul diaframma e la gabbia toracica, migliorando la capacità respiratoria e la mobilità delle coste.

Per chi soffre di difficoltà respiratorie esistono tecniche specifiche per agire sul diaframma e la gabbia toracica, migliorando la capacità respiratoria e la mobilità delle coste.

L'osteopatia può aiutare un bambino con la scoliosi?

Nei bambini con scoliosi, l’osteopatia può essere un valido supporto alla fisioterapia e all’esercizio terapeutico.

Se da un lato la fisioterapia ha lo scopo di evitare l’evoluzione della curva e correggere il più possibile l’assetto posturale, l’osteopatia è in grado di trattare fin dalla tenerissima età, sintomi e conseguenze che il piccolo può presentare se ha avuto problemi durante il parto, come problemi di reflusso, frequenti sinusiti, difficoltà respiratorie o digestive.

I piccolissimi movimenti presenti nel cranio del neonato permettono alla testa del bambino di adattarsi perfettamente agli sforzi delle doglie. Comunque, quando il parto  diventa più complicato, cioè eccessivamente lento o troppo veloce, oppure quando subentrano altre complicazioni tipo la necessità del forcipe, la testa del neonato potrebbe non recuperare completamente la distorsione e questo potrebbe provocare piccole differenze di funzionalità come problemi di nutrimento, coliche, sinusiti e infezioni recidive a naso e orecchie.

Il trattamento osteopatico in bambini così piccoli sta diventando la soluzione sempre più scelta per condizioni causate da  parti difficili oppure traumatici.

Man mano che i bambini crescono, potrebbero evidenziarsi scoliosi o problemi causati da traumi e cadute. Anche in questi casi l’osteopata può intervenire trattando tutte le conseguenze fasciali e viscerali che difficilmente con l’esercizio terapeutico il fisioterapista può risolvere.

Qual è la differenza di trattamento con un chiropratico?

La chiropratica è una medicina alternativa incentrata sull’utilizzo di manipolazioni e tecniche manuali veloci sui vari distretti della colonna vertebrale.

Il chiropratico è una figura molto presente negli Stati Uniti per la valutazione e il trattamento di disfunzioni meccaniche a livello della colonna. Dal 2007 viene riconosciuto in Italia come professionista sanitario il chiropratico che ha conseguito una laurea all’estero, in quanto non esistono ancora percorsi Universitari di Chiropratica italiani.

La chiropratica si differenzia dall’osteopatia in quanto nel primo caso si tratta di un trattamento puramente manipolativo in cui ogni distretto della colonna viene valutato e manipolato nei punti in cui si rileva minor movimento. 

L’osteopata invece, si avvale di un approccio più globale, valuta il corpo nel suo insieme, e integra il trattamento delle disfunzioni muscolo scheletriche a quello dei disturbi viscerali e fasciali.

Cosa potrebbe fare un chiropratico per la scoliosi?

In caso di scoliosi la colonna è soggetta a forze di torsione che provocano zone più rigide e soggette a tensioni, e distretti più mobili e lassi. 

Il chiropratico grazie all’utilizzo di manipolazioni è in grado di agire nelle zone più rigide della colonna, nel caso di scoliosi dove la curva si modifica, e restituire mobilità.

Questo può portare notevoli benefici nei soggetti adulti, soprattutto in termini di riduzione del dolore e di ripristino di una corretta funzionalità. Per quel che riguarda i bambini e i ragazzi invece è necessario fare una distinzione molto importante.

I bambini con atteggiamenti scoliotici, ovvero vizi posturali reversibili, possono avere benefici e la chiropratica può essere un aiuto per correggere le asimmetrie nel breve termine (anche se rimane necessario associare esercizi per far sì che il risultato si mantenga nel tempo).

Nel caso di ragazzi con scoliosi invece, vera e propria patologia della colonna, non è stata ancora dimostrata l’efficacia delle manipolazioni come valida terapia.

Qual è la differenza di trattamento con un fisioterapista?

Le figure professionali che si occupano di salute sono tante e spesso purtroppo poco distinguibili. La domanda a cui è sempre difficile trovare una risposta precisa è: che differenza c’è tra un fisioterapista, un osteopata e un chiropratico?

Abbiamo appena visto di cosa si occupa un osteopata e come opera il chiropratico, ma allora: in cosa si differenzia un fisioterapista nel trattamento delle scoliosi?

Innanzitutto, nel caso specifico di questa patologia, occorre fare una distinzione tra fisioterapisti generici e fisioterapisti specializzati in ambito posturale in pazienti di età evolutiva.

Quando viene fatta diagnosi di scoliosi e il bambino necessita di esercizio terapeutico, la cosa migliore è sempre rivolgersi a un fisioterapista specializzato. Esistono infatti corsi specialistici che preparano il professionista alla somministrazione di test specifici per la valutazione della scoliosi, come il TRACE, il Test di Adams, l’utilizzo del filo a piombo.

Grazie a questi, e ad altri test, il fisioterapista è in grado di valutare in modo accurato la tipologia di scoliosi del ragazzo e monitorarne l’evoluzione con precisione nel tempo.

Un’altra sostanziale differenza rispetto a osteopati e chiropratici è l’utilizzo dell’esercizio terapeutico specifico: grazie all’educazione all’autocorrezione, a esercizi di allungamento della catena posteriore e di respirazione diaframmatica, al rinforzo degli stabilizzatori di bacino e spalle e alla correzione dell’appoggio plantare, la fisioterapia può essere davvero un valido aiuto per chi soffre di scoliosi.

Gli studi più recenti hanno infatti dimostrato come gli esercizi siano fondamentali per la correzione della curva durante l’evoluzione e ad oggi risultano essere la terapia più efficace e significativa nel lungo termine.

Gli esercizi di autocorrezione ad oggi risultano essere la terapia più efficace e significativa nel lungo termine.

Conclusioni sull'osteopatia per la scoliosi

In conclusione possiamo dire che l’osteopata può essere un valido supporto per il trattamento della scoliosi in caso di tensioni muscolari e fasciali, difficoltà respiratorie e soprattutto problemi viscerali come difficoltà digestive/intestinali o problemi di reflusso e disturbi ricorrenti a livello cranico come sinusiti, cefalee, acufeni o infezioni ricorrenti di naso e orecchie.

E’ molto utile nel trattamento degli adulti con l’obiettivo in questo caso non tanto di correggere l’evoluzione della curva, ma di trattare i sintomi come dolore e problemi viscerali, conseguenti a questa patologia. 

Un discorso un po’ diverso va fatto invece per i bambini: in questo caso può essere un supporto alla fisioterapia per trattare problemi di suzione, coliche, sinusiti e disturbi gastrointestinali o respiratori conseguenti alla scoliosi.

Ma non avvalendosi dell'esercizio attivo, è importante ricordarsi che l’osteopatia non è sufficiente per prevenire la progressione della curva e per trattare la scoliosi durante la fase evolutiva del bambino.

In questo caso infatti è stato dimostrato che solo una fisioterapia specifica, attraverso l’esercizio terapeutico, possa correggere la curva durante l’evoluzione e ad oggi risulta essere la terapia più efficace e significativa nel lungo termine.

Bibliografia

Irene Saccani

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