La rieducazione funzionale

La rieducazione funzionale comprende procedure fisioterapiche che portano a risolvere un problema fisico, quasi sempre di natura neuro-muscolo-scheletrica. In questo articolo voglio spiegarti cosa si intende per questa attività.

December 28, 2021
Fisioterapia
Agnese Faini

Cos'è la rieducazione funzionale?

Quando senti parlare di rieducazione (o recupero) funzionale, potresti non avere ben chiaro di cosa si stia parlando.

In sostanza, si tratta di tutte quelle procedure nell’ambito della fisioterapia che portano la persona a risolvere un problema fisico, quasi sempre di natura neuro-muscolo-scheletrica. Non importa che tu sia uno sportivo o meno: devi sapere che se c’è un problema con il sistema di movimento e con la tua postura, la rieducazione funzionale fa al caso tuo.

A chi è utile la rieducazione funzionale?

Sono molteplici le situazioni in cui puoi trarre beneficio dalla rieducazione funzionale.

Questa, infatti, è utile

  • a seguito di un infortunio: traumi, distorsioni, lussazioni, ecc.
  • prima o dopo interventi chirurgici: dopo fratture, prima e dopo la chirurgia di anca, ginocchio, spalla, ecc.
  • a chi ha problemi posturali (scoliosi, ipercifosi, tratto cervicale rettilineizzato, ecc.
  • a chi ha perso il corretto schema del passo: dopo infortuni, ma anche a seguito di malattie neurologiche come ictus o Sclerosi Multipla

Oltre a questi casi più comuni, devi aggiungere anche le situazioni di dolori muscolo-scheletrici che non hanno una causa ben definita (situazioni di dolore non riconducibile a trauma o ad infortuni): ad esempio, mal di testa, dolore alla cervicale, mal di schiena, sciatalgia da ernia del disco, ecc.

Chi può praticare la riabilitazione funzionale?

La rieducazione funzionale può essere svolta solo dal Fisioterapista laureato, in possesso quindi di un titolo abilitante all’esecuzione di una prestazione sanitaria.

Sarebbe inutile (e spesso dannoso) affidare la tua Salute nelle mani di un professionista non del settore sanitario: in fondo, se ci pensi, faresti posare i pavimenti di casa tua ad un salumiere?

Faresti aggiustare i freni della tua auto ad un urologo?

La risposta ovvia è che per ogni attività c’è un professionista che ha le competenze, le abilità, l’esperienza, e l’aggiornamento adatto a risolvere il tuo problema al meglio.

Per la riabilitazione funzionale, devi affidarti ad un riabilitatore (o ad un team di riabilitatori, nel nostro caso).

Devi affidarti a Fisioterapisti laureati.

Dove si svolge la rieducazione funzionale?

Se escludi le situazioni legate al mondo dello sport professionistico (dove spesso abbiamo lavorato in ogni contesto: da palazzetti dello sport di ultima generazione, a Centri Federali di Preparazione Olimpica, a camere di albergo in giro per il mondo), la maggior parte delle situazioni di rieducazione funzionale si svolgono nel contesto del Centro di Fisioterapia.

Nello Sport Professionistico, si lavora in ambienti diversi. In questa foto del 2016, il nostro Fisioterapista Daniele Matarozzo era insieme alla Nazionale Italiana U16 di Pallavolo Femminile al Centro di Preparazione Olimpica di Formia

Per i centri più strutturati la riabilitazione può suddividersi in

  • sedute in studio (Terapia manuale e strumentale)
  • lavoro in piscina con il fisioterapista (idrokinesiterapia)
  • esercizio terapeutico in palestra riabilitativa (sempre con il fisioterapista)

Ti spiego nel dettaglio di cosa si tratta.

Recupero funzionale in studio

Si tratta della fisioterapia per come la intende la maggior parte delle persone. Una stanza, un lettino, un fisioterapista che lavora alla problematica del paziente.

Si usano normalmente tecniche di Terapia Manuale (specifiche per muscoli, legamenti, tendini, nervi, ecc), di massoterapia, e di Terapia fisica strumentale (Tecarterapia, ultrasuoni, laser, ecc.).

Riabilitazione funzionale in piscina

Il recupero in piscina offre numerosi vantaggi, che abbiamo già trattato ampiamente in un altro articolo sull’idrokinesiterapia.

Riassumendo, ti posso ricordare che lavorare in acqua calda ti permette di avere una forte riduzione del peso corporeo (con minor stress a livello di articolazioni, tendini e muscoli) e ti consente di recuperare più in fretta da molti infortuni o di gestire meglio alcune patologie neurologiche.

La rieducazione funzionale in piscina è ottima per tutti, anche per gli atleti

Rieducazione funzionale in palestra

Una volta risolta la fase più acuta con il lavoro manuale, strumentale, ed eventualmente in acqua, una sezione di esercizi specifici è quello che ti servirà -quasi sempre- per ritornare al top della condizione.

I benefici di un programma di esercizi di rieducazione funzionale sono numerosi; tra essi, ti elenco

  • la ripresa muscolare, in tutti i casi dove il muscolo ha perso tono e forza
  • il riequilibrio posturale, quando questo viene meno a causa di traumi o patologie diverse
  • il miglioramento di equilibrio e coordinazione, fondamentale soprattutto per il ciclo del passo
  • la prevenzione delle recidive, importante soprattutto (ma non solo) nei casi di infortuni muscolari

Presso i nostri centri di riabilitazione potrai farti seguire da un fisioterapista laureato che saprà impostare un programma su misura per te.

Le fasi della rieducazione funzionale

Grossolanamente il programma di rieducazione funzionale si può dividere in 3 fasi:

  • valutazione
  • trattamento
  • mantenimento

Nei prossimi paragrafi ti spiegherò esattamente di cosa sto parlando.

Valutazione

Rappresenta il primo contatto con il fisioterapista.

In questa seduta, il terapista conosce la persona, raccoglie i dati di anamnesi (cioè la sua storia clinica), visiona eventuali esami strumentali, visite mediche (ad esempio, il referto della visita ortopedica), e si fa descrivere i sintomi.

Dopo un attento esame obiettivo, fatto di test per individuare le strutture che causano il problema, il terapista imposta, in accordo con gli obiettivi e con le esigenze della persona, un piano di trattamento.

Trattamento fisioterapico

La fase di trattamento è quella dove fisioterapista e paziente lavorano per il raggiungimento degli obiettivi.

Riduzione del dolore, aumento della libertà di movimento, recupero funzionale del gesto tecnico: sono tutti punti chiave che vanno perseguiti e ottenuti, con un piano di lavoro strutturato secondo obiettivi sensati e raggiungibili in un lasso di tempo verosimile (cioè: non posso darmi come obiettivo quello di correre la Maratona di New York  tra 4 mesi in 2 ore e 30 minuti se non ho mai corso 1 km in vita mia ed ho il fiatone quando faccio le scale).

Come detto prima, il trattamento può comporsi di Terapia Manuale o Strumentale, di idrokinesiterapia, e di esercizi specifici.
Tutto questo concorre al raggiungimento dello scopo della persona.

Autonomia e mantenimento

Ultima, ma non meno importante fase, è quella finale. Il paziente ha raggiunto la sua autonomia, o i suoi obiettivi (ad esempio, non avere più mal di schiena, o riprendere a correre dopo una lesione muscolare ai muscoli della gamba)… ma non basta.

Spesso, per completare la rieducazione funzionale è importante (se non indispensabile) procedere con un piano di mantenimento dei risultati o di prevenzione delle recidive.

Potrebbe trattarsi di esercizi da eseguire in autonomia da parte della persona, o di sedute periodiche dal fisioterapista per controllare la situazione (scherzosamente mi capita di parlare di “fare un tagliando”, come si fa per le auto.. “vieni in studio e controllo come va la schiena, o la caviglia, o la cervicale”).

Questo non sempre è fondamentale, ma è sicuramente importante inquadrare quali sono le situazioni dove è imprescindibile (ad esempio, nelle situazioni di dolore persistente alla schiena, o negli infortuni sportivi recidivanti).

Lasciati consigliare dal tuo fisioterapista circa la necessità di procedere ad un programma di controlli periodici per il tuo recupero funzionale.

Rieducazione funzionale del passo

Uno dei casi dove è più utilizzata la rieducazione funzionale è quello del recupero del ciclo del passo.

Capita più spesso di quanto tu possa immaginare che una persona, per motivi diversi, si ritrovi in condizioni di alterata capacità di camminare nel modo corretto.

Parlo, ad esempio, di situazioni di…

  • esiti di distorsioni di caviglia
  • interventi chirurgici o traumi al ginocchio
  • chirurgia protesica delle grosse articolazioni (ginocchio, anca)
  • lombosciatalgia (cioè “la sciatica”)
  • malattie neurologiche (Sclerosi Multipla, Morbo di Parkinson, Ictus, ecc)
  • lesioni muscolari agli arti inferiori

In questo caso è compito specifico del fisioterapista laureato impostare ed eseguire un iter terapeutico che riporti la persona ad una condizione di miglioramento o guarigione.

Rieducazione del passo nel runner

Le alterazioni del ciclo del passo nei runner rappresentano una casistica che mi sta molto a cuore, poiché io stesso lo sono e amo correre lunghe distanze.

Capita spesso che i runner soffrano di alterazioni più o meno gravi del corretto ciclo del passo.

Zoppie, mancanza di movimento corretto nelle articolazioni importanti per la corsa, debolezza nei muscoli che servono per la spinta o per assorbire il carico…

Sono tutti indicatori che la corsa, con i suoi gesti micro traumatici e ripetitivi, può portare a seri danni per il runner.

A questo punto entra in gioco un aspetto di analisi della corsa e dei fattori di rischio per il runner. Questa analisi, eseguita dal fisioterapista, potrà evidenziare eventuali anelli deboli nella catena cinetica del runner, trovando le soluzioni per migliorare eventuali sintomi, problemi, e performances.

La rieducazione funzionale in palestra è quello che può risolvere il tuo problema nella corsa.

rieducazione funzionale
La rieducazione funzionale in palestra rappresenta il miglior approccio per ripristinare il ciclo del passo corretto nel runner

Riabilitazione post trauma

In molti casi di trauma è fondamentale ricorrere alla riabilitazione funzionale, in quanto vengono coinvolti muscoli, tendini, legamenti, e nei casi più gravi ossa e articolazioni.

In casi di

  • forti contusioni
  • distorsioni (caviglia, ginocchio, ecc)
  • lussazioni (spalla, dita della mano, ecc)
  • fratture (chiaramente dopo adeguato trattamento ortopedico)

lavorare con il fisioterapista specializzato ti aiuterà a recuperare al meglio dal tuo problema o dalla limitazione.

Rieducazione posturale

Non parlo solo del trattamento delle scoliosi: la rieducazione posturale è estremamente utile anche in molti altri casi, come:

  • cifosi
  • spalle anteriorizzate
  • atteggiamento “rilassato” della colonna vertebrale (bacino in avanti, spalle indietro)
  • forte debolezza di addominali e glutei (la zona del “core”, per intenderci)
  • rigidità dei muscoli posteriori (“non riesco a toccarmi la punta dei piedi”)

Fare un percorso di recupero funzionale in palestra, seguito dal fisioterapista esperto in rieducazione posturale, è quello che fa per te se soffri di una di queste condizioni.

Riabilitazione nella chirurgia

Da ultimo ti voglio parlare del ruolo della rieducazione funzionale quando è previsto un intervento chirurgico, o quando questo è già stato eseguito.

Che si tratti di un intervento al legamento crociato anteriore o di uno alla colonna vertebrale, poco cambia: avrai bisogno di fisioterapia e di rieducazione funzionale.

Nei prossimi paragrafi ti spiego quando è utile farle prima, e quando invece è sufficiente farla dopo.

Riabilitazione pre intervento

Tutti pensano che la fisioterapia serva solo dopo l’intervento chirurgico… ma ne sei così sicuro?

Ci sono situazioni in cui l’intervento chirurgico “può aspettare”, non è urgente, o va posticipato per esigenze sportive, lavorative, o personali.

Nel video che segue puoi vedere la testimonianza di Alessia, che a seguito della rottura completa del Legamento Crociato Anteriore (LCA), ha pianificato con l’ortopedico l’intervento di ricostruzione per qualche mese dopo.

Ma invece di aspettare mesi senza fare nulla, Alessia ha saggiamente scelto di impostare insieme ai fisioterapisti di Volley Clinic (il brand  del gruppo di Fisio Salute Como dedicato alla pallavolo) un programma di mobilità e di rinforzo già nel periodo pre operatorio.

Post intervento

Te l’ho accennato ad inizio articolo, ed ora mi spiegherò meglio.

Dopo un intervento chirurgico a livello neuro-muscolo-scheletrico serve fare rieducazione funzionale, sempre.

Durante ogni intervento chirurgico, infatti, la persona subisce una serie di processi, quali

  • una ferita (se l’intervento non è in artroscopia), che diventerà una cicatrice da trattare
  • un processo infiammatorio (reazione normale da parte del nostro corpo) che andrà gestito
  • una immobilizzazione post intervento (più o meno lunga) che serve a permettere ai tessuti operati di cicatrizzare al meglio e che porterà una riduzione della mobilità
  • un deficit di forza dato dalla immobilità
  • verosimilmente, dolore

La rieducazione funzionale lavora per sistemare tutti questi fattori.

Nella maggior parte degli interventi chirurgici, si può iniziare la fisioterapia già dai primi giorni post operatori, con la massima cautela e creando da subito una forte alleanza terapeutica tra fisioterapista e medico ortopedico (o neurochirurgo) per la decisione circa le tappe del processo di recupero funzionale.

Conclusioni sulla rieducazione funzionale

In questo articolo ti ho spiegato cosa sia la rieducazione funzionale, quali siano le sue indicazioni, e come si svolga.

Ricorda che è il fisioterapista laureato (figura di professionista sanitario) a poter erogare questa terapia, e che la valutazione ed il mantenimento sono passaggi importanti tanto quanto il trattamento stesso.

Nella parte finale ti ho descritto meglio i vari ambiti in cui opera il fisioterapista per la rieducazione funzionale.

Bibliografia

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  4. Strengthening of the hip and core versus knee muscles for the treatment of patellofemoral pain: a multicenter randomized controlled trial.
    Ferber R et al. J Athl Train. (2015)
  5. Evidence-based clinical practice update: practice guidelines for anterior cruciate ligament rehabilitation based on a systematic review and multidisciplinary consensus.
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Agnese Faini

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