Menopausa: quando arriva e come gestirla al meglio

La menopausa è quel periodo della vita di una donna che determina la fine della sua fertilità con l’interruzione definitiva delle mestruazioni. Ma cosa sappiamo realmente a riguardo? Approfondiamo l'argomento con questo articolo.

July 12, 2023
Fisioterapia
Federica Chiarion

Che cos’è la menopausa?

La menopausa è quel periodo della vita di una donna che determina la fine della sua fertilità con l’interruzione definitiva delle mestruazioni. Letteralmente, il termine menopausa significa infatti ultima mestruazione.

È uno stato fisiologico, per cui naturale e non patologico, infatti non deve essere considerata come una malattia o una disfunzione.
Per poter parlare di vera e propria menopausa è necessario attendere almeno un anno dall’ultima mestruazione.

Generalmente l’età media in cui una donna entra in menopausa è di 51 anni; a volte però potrebbe arrivare decisamente prima fisiologica fascia d’età, si tratta della cosiddetta menopausa precoce. La menopausa precoce può essere dovuta a condizioni naturali, oppure indotta da operazioni chirurgiche come l’asportazione delle ovaie e da cure di chemioterapia o radioterapia.

L’evento biologico alla base della menopausa e della fine del ciclo mestruale è il netto calo di produzione degli estrogeni e del progesterone prodotti delle ovaie.

Quindi, una donna in menopausa non avrà più il ciclo mestruale e le mestruazioni; inoltre non sarà più fertile, cioè non potrà più avere gravidanze poiché l’ovulazione si interrompe.

Come funziona il ciclo mestruale?

Durante l’età fertile, il ciclo mestruale è inteso come l’insieme di cambiamenti fisiologici dell’apparato riproduttivo femminile che si ripetono periodicamente ogni mese e che rispondono a costanti fluttuazioni degli ormoni. Il ciclo mestruale è fondamentale nella vita di una donna e di una coppia: esso permette la riproduzione e la gravidanza.

Bisogna fare attenzione ai due termini ciclo mestruale e mestruazione, che hanno due significati differenti. Infatti, si riconosce:

  • Ciclo mestruale: il periodo di circa 28 giorni caratterizzato da più fasi in cui avvengono le modificazioni all’apparato riproduttivo in base ai livelli di ormoni prodotti;
    mestruazioni o fase mestruale
  • I giorni durante l’intero ciclo mestruale in cui si verificano le perdite di sangue (infatti è scorretto e improprio dire “mi è arrivato il ciclo” inteso come mestruazione).

Il ciclo mestruale non è presente fin dalla nascita, ma inizia a manifestarsi in età puberale (dagli 8 ai 12 anni circa) con la prima mestruazione, il cosiddetto menarca: da questo momento si è fertili.

Da qui il ciclo mestruale, composto da 5 fasi, si ripeterà allo stesso modo ogni mese (circa ogni 28 giorni) fino alla menopausa. Le 5 fasi del ciclo mestruale sono:

  • Fase mestruale (giorni 1-5): l’endometrio, cioè il tessuto che riveste la parete interna dell’utero,  si sfalda e le sue cellule muoiono staccandosi dalla parete e causando un sanguinamento interno che da il via alla mestruazione; nel frattempo nell’ovaio aumenta la presenza dell’ormone FSH che stimola la produzione di estrogeni.
  • Fase proliferativa (giorni 6-14): il tessuto endometriale si ricostituisce e la parete dell’utero torna favorevole per il passaggio degli spermatozoi; intanto nell’ovaio un follicolo prosegue la sua crescita, mentre gli altri si degradano; aumenta la produzione dell’ormone luteinizzante LH.
  • Fase ovulatoria (giorni 14-15): il follicolo è ora pronto per rilasciare l’ovulo nell’utero, pronto ad accoglierlo grazie ad uno spesso endometrio. Se l’ovulo sarà fecondato potrà agganciarsi alle pareti dell’endometrio e iniziare così la gravidanza.
  • Fase secretiva iniziale (giorni 16-23): quando l’ovulo non viene fecondato da nessun spermatozoo, si trasforma in corpo luteo e si prepara per essere eliminato; in questa fase aumentano gli estrogeni e il progesterone, mentre diminuiscono gli ormoni FSH e LH.
  • Fase secretiva tardiva (24-28): in quest’ultima fase il progesterone diminuisce portando allo sfaldamento dell’endometrio, con l’inizio della successiva mestruazione. Così il ciclo mestruale può ora ripartire.
Lo sapevi che è errato il modo di dire “Mi è arrivato il ciclo”?

Quali sono i sintomi della menopausa?

Il periodo della menopausa coincide spesso con la comparsa di alcuni specifici sintomi, segni e lievi disturbi psicofisici: si tratta della cosiddetta sindrome post menopausale, che comporta un’importante alterazione della qualità della vita di una donna.

Il segno principale che contraddistingue l’inizio della menopausa è l’irregolarità del ciclo mestruale, che potrebbe manifestarsi in diversi modi. Per esempio:

  • mestruazioni poco abbondanti e di breve durata, solitamente inferiori ai 5-6 giorni (ipomenorrea)
  • mestruazioni molto abbondanti e di lunga durata, solitamente durano più di 5 giorni (ipermenorrea e menorragia)
  • ciclo mestruale prolungato, tendenzialmente dura più di 28 giorni e le mestruazioni sono meno frequenti (oligomenorrea, con ciclo ogni 2-3 mesi o più)
  • mestruazioni più frequenti con ciclo mestruale completo più corto che dura meno di 28 giorni (polimenorrea, con ciclo ogni 2-3 settimane)
  • perdite di sangue anomala in fase non mestruale (metrorragia)
  • dolore durante le mestruazioni (dismenorrea)

Spesso, nella fase premenopausale queste alterazioni del ciclo mestruale si alternano tra di loro perdendo totalmente la propria regolarità: a volte il mestruo arriva dopo sole due settimane, altre volte dopo 3 mesi, altre volte non arriva proprio, con più o meno perdite di sangue a seconda delle volte. Oltre all’irregolarità del ciclo mestruale, gli altri sintomi che possono essere presenti in menopausa o essere considerati come campanello d’allarme sono:

  • vampate di calore: solitamente arrivano improvvisamente e sono di breve durata, interessano volto, collo e petto
  • sudorazione accentuata: connessa alle vampate di calore, soprattutto di notte
  • palpitazioni: aumento della frequenza dei battiti cardiaci
  • insonnia
  • affaticabilità, stanchezza cronica
  • cambiamenti del tono dell’umore, ansia e irritabilità accentuata: dovuti ai disequilibri tra serotonina, noradrenalina e dopamina, sostanze che regolano le nostre funzioni corporee
  • mal di testa
  • calo della libido e del desiderio sessuale.

Quali sono le conseguenze della menopausa sul mio corpo?

Come abbiamo visto fin dall’inizio di questo articolo, la principale conseguenza a cui siamo destinate come donne è l’interruzione definitiva delle mestruazioni e quindi della nostra fertilità. Questo però è solo uno dei lati della medaglia: dall’altro lato della medaglia vi sono anche altre conseguenze legate a una serie di cambiamenti biologici che si innescano a cascata e che riguardano il nostro apparato scheletrico, muscolare, ormonale, digerente e cardio-respiratorio, insomma su tutto l’organismo.

Infatti in menopausa dobbiamo tenere in considerazione che vi è:

  1. riduzione della presenza di calcio e fosforo nelle ossa, che porta al loro indebolimento causando osteopenia e osteoporosi
  2. riduzione delle fibre muscolari che causa perdita della forza e della resistenza allo sforzo fisico
  3. perdita di forza dei muscoli del pavimento pelvico, causando incontinenza urinaria o prolasso degli organi pelvici
  4. aumento del colesterolo
  5. aumento della ritenzione idrica, che causa infiammazione locale e cellulite
  6. aumento fisiologico di peso
  7. perdita di collagene che accelera l'invecchiamento cutaneo
  8. alterazione delle mucose dell’occhio, causando congiuntiviti o secchezza oculare;
  9. alterazione delle mucose del naso, causando una diminuzione della percezione degli odori
  10. alterazione delle mucose genitali, portando ad atrofia e secchezza vaginale, ad un aumento dei casi di cistite e dispareunia

La menopausa esiste anche negli uomini?

Ebbene si, amiche mie! Non siamo sole!

Anche gli uomini hanno una loro menopausa: si chiama andropausa e corrisponde, così come avviene nelle donne, alla riduzione degli ormoni maschili in circolo, in primis il testosterone.

Quando un uomo raggiunge l’andropausa, solitamente dopo i 60 anni, perde la capacità riproduttiva e finisce la sua fertilità.

Anche nell’uomo il passaggio dall’età fertile all’andropausa è un cambiamento lento e graduale, non avviene in maniera drastica da un giorno all’altro.

Da cosa lo possiamo capire?

Dall’insieme di sintomi molto simili a quelli della donna in menopausa: irritabilità, debolezza muscolare, sensazione di spossatezza, riduzione della massa muscolare, perdita dei capelli, aumento del grasso addominale, ansia o depressione, diminuzione del desiderio sessuale, fragilità ossea e declino delle capacità cognitive.

Non siamo poi così diversi. E, sì, anche loro hanno la luna storta e ora sappiamo perchè.

Stare bene in menopausa: cosa fare?

Tutti i sintomi e le conseguenze elencate prima associabili alla menopausa e alla sindrome menopausale non devono scoraggiarti: anche in menopausa puoi prenderti cura del tuo corpo e affrontare questa nuova fase della tua vita nel migliore dei modi.

Vediamo insieme gli step fondamentali.

Step 1: Visita ginecologica

In menopausa è sempre raccomandata una visita ginecologica con ecografia e pap test ogni 18-24 mesi, soprattutto nel caso in cui siano presenti dei sintomi come quelli che abbiamo citato sopra, ma anche in assenza di sintomi.

L’ecografia transvaginale e il pap test sono fondamentali per fare prevenzione e diagnosi precoce, poichè infatti la maggior parte delle patologie oncologiche ginecologiche hanno insorgenza in età menopausale, tra i 55 e i 65 anni, spesso asintomatiche.

In presenza di qualche sintomo è consigliato effettuare la visita ginecologica per poter trattare la problematica riscontrata in modo tempestivo, senza aspettare che diventi cronica e che alteri in maniera importante la tua vita quotidiana.

Con il ginecologo, per esempio, potresti valutare l’inizio della cosiddetta terapia ormonale sostitutiva: cioè un’integrazione degli ormoni estrogeni e progestinici che permettono di gestire al meglio i sintomi della menopausa e le problematiche vaginali e urinarie collegate. La valutazione ginecologica è quindi importante per valutare i benefici e i rischi della terapia e per personalizzarla sulla paziente.

Step 2: Valutazione del pavimento pelvico

La valutazione del pavimento pelvico deve essere fatta da personale qualificato e specializzato nel trattamento delle disfunzioni perineali (come per esempio la fisioterapista o l’ostetrica esperta). Essi non potranno fare alcuna diagnosi vera e propria riconducibile a patologie uro-ginecologiche, ma potranno invece eseguire dei test specifici per rilevare delle disfunzioni a carico dei muscoli del pavimento pelvico.

Durante la valutazione fisioterapica pelvi-perineale verranno eseguiti:

  • raccolta dei tuoi dati anagrafici
  • anamnesi: la raccolta dei dati anamnestici permette di identificare la tua storia clinica, grazie alla raccolta dei disturbi, sintomi e segni raccontati da te; il fisioterapista potrebbe farti delle domande aggiuntive per poter meglio approfondire la tua storia clinica.
  • esame obiettivo: nel caso specifico della valutazione pelvi-perinale viene eseguito seguendo vari step consecutivi:
  • osservazione diretta della zona perineale e della cute vulvare;
  • valutazione manuale extra-vaginale e anale: consiste in alcune manovre e test che non prevedono la valutazione endocavitaria, ma le dita del fisioterapista si limiteranno alla palpazione della zona genitale esterna, come per esempio la misurazione della beanza vulvare e della distanza ano-vulvare o il test della sensibilità;
  • valutazione manuale intra-vaginale e anale: previo il consenso del paziente il fisioterapista introddurrà le sue dita nel canale vaginale e/o nel canale anale per poter analizzare la zona genitale interna, come per esempio per effettuare la valutazione del tono e della forza muscolare del muscolo elevatore dell’ano, responsabile della funzione di continenza;
  • test di dinamica respiratoria e di attivazione addominale.

Prenota la tua valutazione pelvi-perineale con la nostra Fisioterapista esperta in riabilitazione del pavimento pelvico.

Step 3: Valutazione osteopatica

L’osteopatia utilizza un approccio globale alla salute del paziente.L’osteopatia ginecologica, è una branca sempre più sviluppata che si occupa della salute della donna.
‍Grazie all’osteopatia infatti, è possibile trattare problematiche molto comuni nell’universo femmile come disturbi del ciclo mestruale, dolori pelvici, disfunzioni del coccige e dolori al sacro.

‍Attraverso tecniche delicate e non invasive, l’osteopatia ginecologica aiuta a ristabilire l’equilibrio e l’armonia tra le varie strutture dell’apparato urogenitale femminile, ripristinando la fisiologia e migliorando la salute della donna.

Alimentazione sana ed equilibrata: visita nutrizionale

L’aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa, rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni.
Questo perchè il metabolismo subisce un graduale rallentamento causato dall’aumento dell’età e dalla carenza di estrogeni.

Le più recenti linee guida della Società Internazionale della Menopausa indicano la necessità di una restrizione calorica da attuare unitamente ad un aumento dell’attività fisica regolare, oltre che suggeriscono il consumo di alimenti ricchi di sostanze ad azione simil-estrogenica per il controllo della sintomatologia menopausale.

Ecco perchè infatti un piano alimentare dietetico in menopausa ha il compito di ridurre il numero delle calorie per contrastare il naturale aumento di peso e integrare degli specifici alimenti per migliorare le vampate di calore.

Nella scelta degli alimenti sono da prediligere quelli integrali. I cibi più amici della donna, perché contengono ormoni naturali, sono certamente i semi di lino, il tofu, la salvia, il finocchio, il riso integrale, i fagioli, il rafano, il the verde.

Attività fisica e buone abitudini

La menopausa non deve coincidere con la fine dell’attività fisica e della buona abitudine di allenarsi. L’attività fisica è da sempre importante per mantenere un fisico sano ed allenato. L’attività fisica è fondamentale, anche in menopausa. Addirittura è riconosciuto che l’allenamento in menopausa può aiutare a ridurre i sintomi tipici di questo periodo.

Di seguito ecco 9 benefici apportati dall’attività fisica sul nostro corpo:

  • Aiuta a mantenere un peso corporeo sano, prevenendo l’aumento di peso e grasso addominale
  • Abbassa la pressione sanguigna
  • Diminuisce il rischio di patologie cardiovascolari
  • Riduce il rischio di diabete di tipo 2, regolando i livelli di zucchero nel sangue e migliorando la sensibilità all’insulina
  • Riduce il rischio oncologico
  • Aumenta la massa e forza muscolare, prevenendo patologie muscolo-scheletriche come la sarcopenia
  • Migliora la salute delle ossa, prevenendo patologie scheletriche come osteopenia e osteoporosi
  • Migliora il benessere psicologico e la salute mentale
  • Riduce il rischio di demenza senile

L’allenamento più efficace per la fase menopausale è la combinazione tra esercizio aerobico e anaerobico, cardio e muscoli, che permette alla donna in menopausa di continuare a ricercare il proprio benessere a 360°.

L’allenamento aerobico è quell’allenamento basato sull’aumento della frequenza cardiaca per attivare il metabolismo e bruciare grassi. Ad esempio si può eseguire facendo:

  • cyclette
  • tapis roulant o ellittica
  • camminata veloce o corsa
  • step
  • salto della corda
  • salire e scendere le scale.

È importante ripetere un allenamento aerobico almeno 3 volte alla settimana.
Ricorda di rispettare sempre la tua forma fisica e di impostare l’allenamento in base al tuo biotipo.

In menopausa è fondamentale fare esercizio aerobico e anaerobico, cardio e muscoli.

L’allenamento anaerobico invece è basato su esercizi di rinforzo muscolare, per migliorare forza, resistenza e massa muscolare.
In particolare è bene focalizzarsi su:

  • rinforzo della muscolatura delle gambe, braccia, addominali e tronco
  • rinforzo specifico dei muscoli del pavimento pelvico.


Infatti l’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico in menopausa può apportare moltissimi benefici come:

  • migliora l’attivazione muscolare per una contrazione più efficace
  • previene l’insorgenza di incontinenza urinaria e fecale
  • previene l’insorgenza o il peggioramento del prolasso degli organi pelvici
  • previene l’insorgenza di cistiti ricorrenti
  • migliora l’ossigenazione dei tessuti del perineo
  • migliora la lubrificazione vaginale
  • riduce la secchezza vaginale
  • migliora la qualità di vita e le relazioni, in alcuni casi compromesse a causa della presenza di disfunzioni del pavimento pelvico.

Conclusioni

Grazie a questo articolo spero tu possa aver compreso meglio il complesso mondo della menopausa, dai principali sintomi che la caratterizzano come l’alterazione del ciclo mestruale e le vampate di calore alle conseguenze che a cui il nostro corpo deve adattarsi.
Ricorda che non è una patologia, ma una condizione fisiologica che tutte noi donne condivideremo prima o poi.

Se sei già in menopausa o  se ti ci stai avvicinando con qualche campanello di allarme già presente e sei confusa su come affrontarla, allora ti consiglio di programmare con noi una prima visita fisioterapica o osteopatica: saremo al tuo fianco per accompagnarti in questa nuova fase della tua vita.

Bibliografia

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Federica Chiarion

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