Idrokinesiterapia e pallavolo

Probabilmente avrai già sentito parlare dell’idrokinesiterapia. O magari no, è la prima volta che senti o leggi una parola così strana. In ogni caso, presta bene attenzione a questo articolo: ti spiegherò perché l’idrokinesiterapia può essere un super alleato per te che giochi a pallavolo.

December 21, 2021
Fisioterapia
Daniele Matarozzo

Cos’è l’idrokinesiterapia per la pallavolo

Quante volte, a seguito di un infortunio occorso sui campi da pallavolo, ti è stato detto che “devi fare fisioterapia”? Immagino molte volte, quasi tutte anzi (o almeno, lo spero!). Ma quante volte invece ti è stato proposto di iniziare la tua fisioterapia in una vasca di acqua calda, seguito da un fisioterapista?

Proprio quest’ultima situazione è quella che sta alla base dell’idrokinesiterapia, e te la illustrerò subito con un esempio: un paziente (diciamo Alessia, la pallavolista), un fisioterapista  ed una vasca di acqua calda (diciamo, quella dello studio di Fisio Salute).

In piscina, una ragazza in costume esegue esercizi per la spalla seguita da un ragazzo con una muta
Fare idrokinesi terapia con un fisioterapista specializzato velocizza il tuo recupero

La storia di Alessia

Alessia, schiacciatrice titolare della sua squadra della serie C comasca, atterrando in maniera scomposta dopo un attacco (vincente!), mette male il piede destro e subisce una grave distorsione al ginocchio della stessa gamba.

Da subito si nota la gravità dell’infortunio, tanto che viene trasportata immediatamente in pronto soccorso. Le radiografie sono negative per fratture, ma la visita ortopedica effettuata qualche giorno dopo evidenzia la rottura completa del legamento crociato anteriore (LCA). In aggiunta a questo danno, la risonanza magnetica (RMN) di qualche settimana dopo peggiora il quadro: c’è anche una lesione al menisco mediale.

L’opzione è certamente chirurgica, con ricostruzione del legamento crociato anteriore e sutura meniscale programmate da lì ad un paio di mesi.

Nel frattempo, l’ortopedico le prescrive di portare il ginocchio in condizioni ottimali, attraverso della fisioterapia volta alla riduzione dell’importante edema al ginocchio (il gonfiore, per intenderci). Secondo obiettivo della fisioterapia sarà quello di mantenere il tono muscolare dell’arto inferiore da operare, in modo da facilitare la ripresa post-operatoria. E in più, per 3 settimane, carico parziale (cioè “usa le stampelle”).

Siccome vogliamo ottenere il massimo risultato nel minor tempo possibile (compatibilmente con il rispetto dei tempi biologici di guarigione dei tessuti), abbiamo deciso (sempre in accordo con l’ortopedico) di procedere con un programma di fisioterapia pre-operatoria da farsi in acqua.

Quali principi sfrutta l’idrokinesiterapia per la pallavolo e perché funziona

Un post di Instagram di Alessia, dove è ritratta in stampelle a bordo vasca di fisioterapia in costume da bagno
Alessia, la protagonista della nostra storia

L’idrokinesiterapia, infatti, presenta numerosi vantaggi, che ti vado ad elencare qui in maniera sommaria:

  • Quando il corpo è immerso in acqua, pesa di meno. E pesa tanto meno quanto più è immerso (cioè, se sei immerso fino alle spalle, il peso del tuo corpo si riduce di oltre l’80%). Questo grazie al Principio di Archimede. In parole povere: se non puoi caricare tutto il peso su un arto infortunato, o se devi lavorare con poco carico sulla schiena, puoi fare fisioterapia in acqua: il carico sarà ridotto e potrai muoverti senza creare danni alle strutture da proteggere.
  • Poter lavorare precocemente per via della riduzione di carico ci permette di farti mantenere attiva la zona infortunata, ma anche le strutture non infortunate. In soldoni, non devi stare fermo durante l’infortunio. Rimanere in attività (seppur modificata) ti permetterà di rientrare in campo prima e meglio.
  • In acqua si lavora in condizioni di “protezione articolare”: ci sono meno forze dannose per le articolazioni durante gli esercizi. Un buon motivo per muoverti, vero?
  • Con l’idrokinesiterapia puoi attivare più di un muscolo alla volta, sfruttando le catene muscolari, e svolgere esercizi di intensità e difficoltà sempre crescenti, in base alla fase del tuo infortunio.
  • Tutti questi fattori portano l’atleta a poter lavorare in maniera concreta, rapida ed efficace sulla riduzione del dolore, favorita anche dal movimento in acqua calda.

Da ultimo, ma non per importanza, l’acqua effettua una pressione continua e costante sul corpo, favorendo il riassorbimento dell’edema. Un ottimo modo per far sgonfiare un’articolazione infortunata!

Successivamente il lavoro si è svolto in studio ed in palestra, ma la fase iniziale, di idrokinesiterapia, è stata fondamentale per velocizzare i tempi di recupero, ma anche per migliorare i risultati in termini di forza, stabilità e mobilità, oltre che per il controllo del dolore.

Testimonianze dal mondo della pallavolo

L'idrokinesiterapia per la pallavolo

Nel meraviglioso mondo della pallavolo, lavoriamo abitualmente con l’idrokinesiterapia, non solo per i casi di chirurgia (ginocchia e spalle la fanno da padrone in questo ambito), ma anche per problemi minori, quali ad esempio:

  • tendiniti (tendine di achille, tendine rotuleo, muscoli della spalla, ecc)
  • distorsioni di caviglia
  • mal di schiena aspecifico
  • lesioni muscolari
  • dolori che durano tra molto tempo

In tutti i casi, la scelta del percorso terapeutico viene presa a seguito di una valutazione funzionale fisioterapica o di una visita specialistica ortopedica.

Questo serve per individuare l’approccio più utile ed efficace per la situazione specifica.

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Daniele Matarozzo

Fisioterapista dal 2007, specializzato in Terapia Manuale e Manipolativa e in Fisioterapia per lo Sport. Dal 2015 al 2021 sono stato il fisioterapista della Nazionale Italiana di Pallavolo. Dal 2017 ho dato vita al Gruppo Fisio Salute, di cui sono co-titolare.

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