La riabilitazione sportiva

Se stai cercando un centro di riabilitazione di eccellenza per la riabilitazione dello sportivo, ti spiegherò in questo articolo quali sono le caratteristiche e le peculiarità più adatte al tuo percorso.

December 28, 2021
Fisioterapia
Agnese Faini

La riabilitazione sportiva: come trattare i traumi e le patologie frequenti

Se stai cercando un Centro di Riabilitazione di eccellenza per la riabilitazione sportiva, leggi questo articolo: ti spiegherò come scegliere il centro che fa per te.

La riabilitazione sportiva non è una branca qualunque della fisioterapia.

Racchiude infatti un mondo a sé, fatto di competenze (ovviamente) prettamente tecniche, ma anche di conoscenza del mondo dello sport, delle sue regole, dei gesti sport-specifici

Inoltre, è fondamentale avere nozioni a livello di fisiologia dell’esercizio, e bisogna sapersi rapportare correttamente con un team, soprattutto se si lavora ad alti livelli.

Preparatore atletico, allenatore, tattico, dirigenti, compagni di squadra. Ogni pedina posta in uno scacchiere complesso mette il fisioterapista all’interno di un sistema, che non può essere risolto solo con le competenze tecniche.

Cos'è la riabilitazione sportiva

Per riabilitazione sportiva intendo tutto quell’insieme di tecniche, fisioterapiche e collaterali, che servono per far tornare a praticare il suo sport ad un atleta a seguito di un infortunio fisico.

Mi spiego meglio.

Dovrebbe essere chiaro a tutti che, a seguito di un infortunio (ad esempio dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio in un pallavolista), l’atleta si debba rivolgere al fisioterapista per impostare la rieducazione.

Quello che spesso non è chiaro è però che “non tutti i fisioterapisti sono in grado di riabilitare un ginocchio di un pallavolista dopo una lesione al legamento crociato”.

Così come in medicina ci sono diverse specializzazioni (ti faresti mai operare di appendicite da un ortopedico? Oppure andresti a farti visitare per un’ernia del disco da un oculista?), anche in fisioterapia ci si può specializzare.

Per il recupero sportivo, devi affidarti a chi con gli sportivi ci lavora abitualmente, anche ad alto livello.

Riabilitare in ambito sportivo significa portare la persona (atleta) al recupero ottimale:

  • velocemente, rispettando però i tempi di guarigione biologica dei tessuti infortunati
  • in sicurezza: non mandare in campo un atleta a rischio recidiva
  • meglio, curando cioè anche i fattori di rischio correlati all’infortunio anziché soffermarsi solo sull’infortunio stesso

A chi serve la riabilitazione sportiva

La risposta sembra banale, ed in parte lo è.

La riabilitazione sportiva serve a chi fa sport.

“Ma che tipo di sport?”

“Va bene per tutti i livelli, o vale solo per i professionisti?”

“Io corro un’ora tutte le domeniche, posso rivolgermi ad un fisioterapista sportivo?”

La riabilitazione nello sport si occupa di tutti questi aspetti, sia negli amatori che nei professionisti.

Che tu corra un’ora tutte le domeniche, o che tu sia un atleta di punta che prepara la Maratona Olimpica, nel caso di un infortunio avrai bisogno di un fisioterapista abituato a lavorare nel mondo dello Sport.

La conoscenza dei meccanismi di funzionamento del nostro corpo (fisiologia), di quelli di riparazione dei tessuti dopo un infortunio, e delle dinamiche sport-specifiche (gesti tecnici particolari, tipologia di allenamenti e di gare, ecc) rende il fisioterapista specializzato nell’ambito sportivo la persona più adatta a trattare, insieme al medico ortopedico ed allo staff sanitario (se presente) il tuo infortunio.

Differenze tra la riabilitazione sportiva e quella classica

Se subisci una distorsione di caviglia, il tipo di danno ed il percorso di recupero saranno similari sia che tu sia un impiegato sedentario o che tu sia un rugbista professionista.

Quello che cambia, fondamentalmente, sono due aspetti:

  1. la tua condizione fisica pre-infortunio
  2. la richiesta funzionale del tuo corpo post-infortunio.

Diciamo tranquillamente che se non hai esigenze sportive particolari, di solito la tua caviglia la può curare chiunque… anche se io ti consiglio di rivolgerti sempre al Centro di Fisioterapia più completo e con i fisioterapisti più competenti.

Se invece pratichi sport, magari a buoni livelli, hai bisogno di qualcuno che ti possa guidare verso un protocollo di recupero accelerato (ma sicuro) che ti porti alla guarigione in maniera ottimale.

Questa è la sostanziale peculiarità della riabilitazione del paziente sportivo: la tempistica.

Ma c’è un altro aspetto importante, non ti voglio nascondere niente.

Quello che differenzia la riabilitazione sportiva da quella classica è che difficilmente posso lasciare un atleta fermo “nel resto del corpo” mentre sta curando un infortunio in un distretto.

In altre parole, se un cestista sta facendo fisioterapia alla caviglia a seguito di una distorsione, non posso permettergli di perdere tono muscolare nel resto del corpo e “sensibilità con la palla” solo perché non può correre.

Mi devo organizzare quindi per mantenerlo più attivo possibile, attraverso un programma magari condiviso con il suo preparatore atletico, e trovare tutte quelle attività sport-specifiche che gli permettano di restare a contatto con la squadra.

Una situazione abbastanza complessa, vero?

Ecco a cosa serve la specializzazione in riabilitazione sportiva. A gestire anche queste situazioni.

Come individuare il problema nella riabilitazione sportiva

A parte quelli che lavorano sulla prevenzione (che meriterebbe un articolo a parte), gli sportivi normalmente si rivolgono al fisioterapista a seguito di un infortunio.

Questo può essere grossolanamente occorso in modo:

  • traumatico (distorsioni, contusioni, fratture, lussazioni, lesioni muscolari, ecc.)
  • non traumatico (sovraccarichi, tendinopatie, tendiniti)

Il fisioterapista esperto in riabilitazione sportiva serve a questo: a gestire la moltitudine di infortuni che ti possono capitare facendo sport… ma anche a prevenire molti di questi.

Il problema viene individuato attraverso la valutazione fisioterapica, durante la quale sono considerati dati importanti quali, ad esempio:

  • la descrizione dei sintomi (si tratta di dolore? di difficoltà di movimento? di fastidio?)
  • la loro durata (da quanto tempo sono presenti?)
  • la loro insorgenza (progressiva e graduale, o improvvisa?)

In valutazione, il fisioterapista esegue anche i test di Terapia Manuale necessari a capire quali strutture anatomiche sono coinvolte nell’infortunio: un tendine? un muscolo? un legamento?

Grazie a questo approccio, ti saprà dire in maniera accurata se il tuo infortunio è gestibile da lui, oppure se necessiti, ad esempio, di una visita ortopedica per approfondire il processo diagnostico.

Il gesto tecnico

Una volta stabilito quale sia il tessuto più in sofferenza, c’è da capire se ci sia un particolare gesto tecnico nel tuo sport che possa averlo messo in difficoltà o in stress eccessivo.

Questo avviene soprattutto negli infortuni non traumatici, da sovraccarico.

Un esempio tipico è la battuta o la schiacciata nel volley, che se eseguite male per centinaia di ripetizioni, può portare a problemi anche seri alla spalla o alla schiena.

L’analisi del gesto può avvenire solo da un fisioterapista specializzato nella riabilitazione sportiva.

Il piano di lavoro

A questo punto, fisioterapista ed atleta mettono a punto un piano di lavoro che consiste in sedute di riabilitazione, terapia manuale o strumentale, esercizio terapeutio, ma anche in esercizi a casa (o al campo, o in palestra) eseguiti dall’atleta stesso, in autonomia.

La cosa che più frequentemente mi chiede un atleta è “quali sono i tempi di recupero?”.

E qui subentra l’esperienza, unita alla capacità tecnica da fisioterapista, che mi permette di stimare i tempi di recupero delle varie fasi (fase acuta, fase di allenamento differenziato, rientro in attività, rientro in gara).

Carico e capacità di carico nella riabilitazione sportiva

Un fattore ulteriore da considerare nella riabilitazione sportiva viene spesso ignorato da chi non è abituato a lavorare con gli atleti.

Parlo della capacità di carico che la zona infortunata deve sopportare. Se sulla caviglia infortunata devi solo camminarci, puoi considerarti guarito quando cammini senza dolore, zoppia né altri problemi.

Ma se devi fare una mischia in una partita di rugby, la tua caviglia dovrà reggere carichi, sforzi, sollecitazioni enormemente maggiori. E io, come fisioterapista sportivo, devo essere certo che le tue strutture anatomiche (tendini, legamenti, muscoli, ecc…) siano in grado di sopportare quelle richieste, senza che tu soffra o che tu rischi di farti male di nuovo.

Ancora una volta, affidarti ad un Centro di Fisioterapia specializzato nel recupero del paziente sportivo sarà la scelta giusta per te.

Le tecniche più usate in riabilitazione del paziente sportivo

Le tecniche più utilizzate in riabilitazione sportiva sono

Tutti questi aspetti sono stati approfonditi in altri articoli, che trovi nel nostro sito.

Dove fare la riabilitazione sportiva

Trovare il centro che fa per Te, non è cosa semplice. Quello che però è importante sapere sono le caratteristiche che il Team deve avere. Nei nostri centri di riabilitazione trovi un team di fisioterapisti laureati, tutti in possesso di importanti certificazioni nell’ambito della Terapia Manuale e della Riabilitazione del paziente sportivo.

Conclusioni sulla riabilitazione sportiva

In questo articolo ti ho spiegato in cosa consiste la riabilitazione sportiva, cosa la differenzia da quella classica, e a chi si rivolge.

Sapendo quali sono gli obiettivi dell’atleta, le esigenze sport-specifiche e le dinamiche di squadra, il fisioterapista potrà guidarti nel miglior percorso di riabilitazione possibile.

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    Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc. 2020 Apr 17. doi: 10.1007/s00167-020-05974-x. [Epub ahead of print]
  4. Return to Play for Athletes.
    Rosenthal BD et al. Neurosurg Clin N Am. (2017)

Agnese Faini

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