Il linfodrenaggio

Il linfodrenaggio è un particolare tipo di massaggio che si esegue senza olio né creme. E’ praticato da oltre un secolo per ottenere numerosi benefici. In questo articolo ti spiego quali siano le sue peculiarità.

December 28, 2021
Fisioterapia
Daniele Matarozzo

Linfodenaggio: cos'è ed i suoi benefici

Nei nostri studi il linfodrenaggio è un particolare tipo di massaggio che si esegue senza olio né creme. E’ praticato da oltre un secolo per ottenere numerosi benefici, tra i quali una riduzione degli accumuli di liquido (linfa) negli arti ed il rilassamento muscolare.

Viene eseguito dal fisioterapista, che grazie alle manovre lente e ritmiche, aiuta il riassorbimento del liquido in eccesso da gambe e braccia, portando un senso di benessere alla persona che lo riceve.

In questo articolo ti spiegherò in maniera semplice ma completa

  • Cos’è il linfodrenaggio
  • A chi serve il linfodrenaggio
  • Quali sono i suoi benefici
  • Come aumentare i risultati

Cos'è il linfodrenaggio

Il Linfodrenaggio, o Drenaggio Linfatico Manuale, è una tecnica di massoterapia che è stata studiata e sviluppata all’inizio del XX secolo, in particolare da Emil e Astrid Vodder (coniugi danesi che hanno successivamente dato nome al Metodo Vodder, il più conosciuto e praticato tipo di massaggio linfodrenante).

Nel linfodrenaggio non si usano oli né creme, per favorire la dolce frizione tra la mano del terapista e la pelle del paziente. I movimenti sono lenti, ritmici, ripetuti più volte, per adattarsi al ritmo di movimento della linfa all’interno del sistema linfatico.

Grazie a questa tecnica è possibile ottenere numerosi effetti positivi sulla microcircolazione superficiale della linfa: infatti questa, quando si trova in situazione di accumulo, viene drenata verso una zona di sbocco, favorendone il deflusso.

Le azioni principali del linfodrenaggio sono

  • combattere gli accumuli linfatici
  • rilassante
  • potenziare il sistema immunitario
  • analgesica

Il linfodrenaggio combatte gli accumuli della linfa

Si possono avere accumuli di liquido linfatico per molti motivi, tra i quali i più comuni sono:

  • la ritenzione idrica: situazione che colpisce soprattutto le donne, a causa di squilibri ormonali, carenze venose croniche, fumo, sedentarietà, gravidanza, caldo, solo per citare alcune possibili cause).
  • gli esiti di interventi chirurgici: non è raro, a seguito di un intervento (soprattutto agli arti inferiori, come una protesi di ginocchio o di anca), che la persona passi del tempo con un grosso accumulo di liquido linfatico nella zona operata.
  • traumi muscolari o articolari: sportivi e non, tutti noi abbiamo subito almeno una volta nella vita una distorsione di caviglia o una forte contusione. Quel gonfiore che si sviluppa attorno all’area infortunata può essere risolto tramite un ciclo di linfodrenaggio.

La sua azione rilassante

Grazie anche all’ambiente, silenzioso e tranquillo, in cui si svolge la seduta di massaggio linfodrenante, ed alla tipologia di manovre lente e ritmiche eseguite dal fisioterapista, si ottiene un piacevole effetto rilassante: oltre a rimuovere l’edema, si ha quindi una riduzione dello stress, che troppo spesso ci accompagna con la frenesia quotidiana.

La sua azione sul sistema immunitario

La linfa trasporta nel nostro corpo varie cellule, tra cui anche virus e batteri, e le fa passare attraverso dei “filtri” chiamati linfonodi, che sono disseminati lungo tutto il sistema di conduzione linfatica.

Quando la linfa attraversa un linfonodo, questa ne esce depurata e ripulita. Risulta quindi evidente come il sistema immunitario, quello che ci permette di combattere le infezioni e di proteggere il nostro corpo, ne risulti potenziato.

La sua azione analgesica

Come altri tipi di massaggio (tra cui quello classico, rilassante e decontratturante), anche il drenaggio linfatico manuale compie un’azione contro il dolore. Questo avviene grazie al contatto con le mani del fisioterapista ed al ritmo lento delle manovre.

A chi serve il linfodrenaggio?

Sono molte le persone che possono trarre beneficio da un ciclo di linfodrenaggio. In particolare, partendo dalle azioni che svolge, si capisce che qualsiasi persona che abbia problemi di ritenzione idrica, di gambe gonfie, o che presenti, per motivi vari (traumi, operazioni, sedentarietà), può trovare giovamento da questa pratica.

Controindicazioni per eseguire il linfodrenaggio

Ci sono tuttavia delle controindicazioni che vanno tenute in considerazione. Infatti, alcune persone non possono ricevere questo tipo di massaggio, oppure possono ma sotto consiglio medico.

Tra le controindicazioni assolute troviamo

  • infezioni acute o malattie infettive acute
  • neoplasie (tumori) in fase di accrescimento
  • trombosi venosa profonda
  • tubercolosi

Sotto parere medico, invece, è possibile lavorare con il linfodrenaggio a Chiasso anche su pazienti che presentano, ad esempio

  • infiammazioni croniche
  • insufficienza cardiaca
  • tumori trattati chirurgicamente o con chemioterapia o radioterapia
  • insufficienza renale
  • asma bronchiale
  • disturbi della tiroide

Per sapere se puoi essere trattato con successo con un linfodrenaggio, ti consiglio di rivolgerti in studio per una valutazione fisioterapica.

Durata di una seduta di linfodrenaggio e come si svolge

La maggior parte delle sedute di massaggio linfodrenante si svolgono con il Paziente supino, in posizione comoda e rilassata; se necessario, vengono posizionati dei cuscini per aumentare il comfort della persona.

Visto che si tratta di problematiche del circolo linfatico, durante il trattamento (ed in generale quando si ha un problema circolatorio), il Paziente non dovrebbe indossare indumenti che stringano eccessivamente (es: calzini con elastico particolarmente stretto, cintura dei pantaloni, bracciali stretti, ecc.).

Tutte le sedute di linfodrenaggio a Chiasso, indipendentemente dalla zona su cui bisogna lavorare, iniziano con l’apertura cervicale, dove il fisioterapista lavora la parte di testa, collo e sopra le clavicole, per “liberare” i punti di sbocco del sistema linfatico, potenziando gli effetti delle manovre distrettuali.

Una volta lavorato sulla cervicale per qualche minuto, ci si dedica al trattamento della zona patologica. In base alla problematica si può lavorare solo su un distretto (ad esempio, un trauma al ginocchio destro normalmente non richiede trattamento anche all’arto inferiore sinistro), oppure su più di uno (la ritenzione idrica richiede un trattamento di entrambe le gambe).

La seduta dura normalmente tra la mezz’ora e l’ora.

Quante sedute di linfodrenaggio servono?

Per un problema legato ad un trauma, sarà il fisioterapista a decidere il numero di sedute, che normalmente sono quelle necessarie a ridurre considerevolmente il gonfiore locale (di solito da 3 a 5 sono sufficienti).

Se il problema è del sistema linfatico, invece, si lavora su cicli di 9 o 10 terapie, da ripetere anche 3 o 4 volte l’anno, in base alla gravità del disturbo.

I benefici del linfodrenaggio

Il Drenaggio Linfatico Manuale trova applicazione in una serie di disturbi e patologie molto vario, che va dai problemi circolatori (quindi cellulite, vene varicose, ritenzione idrica) a quelli post chirurgici (edemi post operatori, linfedemi post neoplasia), ed a quelli più generali (stress, insonnia).

Vediamo alcuni benefici nello specifico.

Cellulite

La cellulite è causata da problemi della microcircolazione. Siccome il linfodrenaggio agisce proprio sulla circolazione linfatica superficiale, permette di migliorare notevolmente questo aspetto.

Chiaramente si può agire su questo complesso problema con un percorso completo, che preveda il miglioramento di tutti gli aspetti legati alla cellulite: circolazione, alimentazione, attività fisica.

Vene varicose

Le vene varicose rappresentano un problema soprattutto per la popolazione femminile tra i 30 ed i 60 anni.

Fisicamente le riconosci perché sono delle vene superficiali, sporgenti dalla pelle, dure, nodose; spesso fanno male quando vengono toccate o compresse (ad esempio, da pantaloni stretti).

Le vene varicose sono un chiaro segnale che in quella zona (solitamente le troviamo sui polpacci o nell’interno coscia) c’è un ristagno venoso. In altre parole, il sangue venoso (quello non ossigenato) non riesce a tornare dalla periferia (i piedi) verso il centro (i polmoni, dove dovrebbe ossigenarsi prima di andare al cuore).

Con il linfodrenaggio puoi ottenere grandi miglioramenti nella sintomatologia data dalle vene varicose.

Post interventi chirurgici

Se sei mai stato/a operato/a, avrai notato che nella zona dell’intervento si può sviluppare un’area di gonfiore localizzato oppure diffuso. Questo è spesso aggravato dal fatto che, nel post-intervento, devi stare fermo/a per un periodo di tempo.

Oltre agli eventuali esercizi che assegna il fisioterapista, il massaggio linfodrenante aiuta a smaltire questo accumulo di liquido infiammatorio.

I piedi sono una zona dove spesso si accumula liquido. Con il Linfodrenaggio si ristabilisce la normale circolazione linfatica

Post cancro

A seguito di una formazione tumorale, i trattamenti possono essere chirurgici (asportazione della massa e svuotamento dei linfonodi interessati) o medici (farmaci, chemioterapia o radioterapia).

In tutti questi casi, una situazione molto comune è l’accumulo di liquido linfatico (tipico è l’esempio dell’arto superiore gonfio ed edematoso nelle donne che hanno subito la mastectomia in seguito di un tumore al seno).

Il linfodrenaggio in questi casi va eseguito necessariamente in accordo con il team medico che segue il/la paziente, e va ripetuto per vari cicli, al fine di assicurare un buon compenso alla circolazione linfatica.

Insonnia

Non è l’indicazione principale del linfodrenaggio, ovviamente, ma essendo una tecnica che porta il Paziente a rilassarsi, regola anche gli ormoni dello stress, con un conseguente miglioramento della quantità e della qualità del sonno.

Come migliorare i risultati del linfodrenaggio

Molte persone pensano che il massaggio linfodrenante, da solo, sia sufficiente a risolvere una serie di problemi sopra descritti. In parte questa affermazione è vera.

C’è da dire, tuttavia, che con alcuni semplici accorgimenti o comportamenti si possono potenziare di molto gli effetti positivi del linfodrenaggio. Nello specifico, ti voglio spiegare come i bendaggi compressivi e l’attività fisica moderata possano aiutarti nel raggiungere i migliori risultati durante un ciclo di linfodrenaggio.

Bendaggi compressivi

Si applicano soprattutto quando il problema è più grave (ad esempio dopo interventi chirurgici o neoplasie) o quando la persona non può muoversi molto (anziani, persone allettate).

Sono particolari tipi di bendaggio, eseguiti dal fisioterapista, che hanno una pressione decrescente dal piede (o dalla mano) verso l’anca (o verso l’ascella), e che favoriscono il ritorno venoso e linfatico dei liquidi in accumulo.

Va detto che sono abbastanza scomodi, costosi, e non sempre ben tollerati dai pazienti. Proprio per questo, si tende a prediligere, quando non è strettamente indispensabile, modalità alternative, come l’utilizzo di calze compressive (o manicotti per gli arti superiori) o della pressoterapia.

La Pressoterapia

La pressoterapia è uno strumento eccezionale quando si vuole potenziare l’effetto drenante ottenuto con il linfodrenaggio.
Si tratta di un macchinario collegato a due gambali (o a due bracciali) che si gonfiano e sgonfiano in maniera ritmica, progressiva, e graduale (fornendo sempre maggior compressione in periferia), favorendo la circolazione venosa e linfatica.

Attività fisica moderata

Siccome il sistema venoso e linfatico decorre a stretto contatto con i muscoli di gambe e braccia, far attivare il nostro corpo attraverso del movimento moderato non può che portare benefici all’intera circolazione del nostro corpo.

Ogni volta che vuoi intraprendere un’attività fisica nuova, soprattutto se sei in cura per qualche patologia, ti consiglio di consultarti prima con il fisioterapista o di fare una visita ortopedica.

Gli specialisti del settore sanitario sono formati in maniera specifica per consigliarti al meglio, tenendo conto anche (e soprattutto) del tuo stato di salute.

Camminata

La camminata è il più semplice esercizio che una persona possa fare: non richiede attrezzatura specifica, né luoghi particolari di allenamento. Si può iniziare in qualunque contesto, anche con pochi minuti alla volta, e modulare facilmente l’incremento di difficoltà (aumentando tempo di attività, pendenza della superficie, o velocità del cammino).

Una menzione a parte la merita, a mio parere, il Nordic Walking: un’attività che ha preso molto piede negli ultimi anni, e che va benissimo per migliorare la tua salute e la tua circolazione, anche perché coinvolge molto bene gli arti superiori e pone attenzione alla respirazione!

Il Nordic Walking è un’attività che va bene a qualsiasi età, e potenzia gli effetti del linfodrenaggio

Cyclette

Tutti (o quasi) ne abbiamo una in casa, ma pochi la utilizzano a dovere. Sto parlando della cyclette (in alternativa, anche la bicicletta, o la bicicletta sui rulli, per allenarti in casa).

Anche se lavora principalmente con gli arti inferiori, attiva moltissimo la circolazione periferica e la pompa cardiaca (il “motore” del sistema circolatorio).

Grazie alle sue proprietà, proprio come la camminata, è facilmente modulabile in base allo stato di salute della persona, che può iniziare con poca e semplice pedalata, fino a costruire allenamenti più impegnativi e stimolanti.

Attività in acqua

Può essere il nuoto, un corso di fitness, o una riabilitazione specifica (idrokinesiterapia). In tutti i casi, sono validi i principi per cui la pressione dell’acqua, abbinata al movimento, aiuta il naturale ritorno venoso e linfatico.

Inoltre, il movimento specifico che si genera in acqua può interessare ogni distretto corporeo (arti superiori, tronco, arti inferiori), abbinando un vantaggio circolatorio ad uno fisico (riabilitazione o fitness).

Per decidere cosa sia meglio per te, ancora una volta, ti consiglio di affidarti al consulto con un fisioterapista, soprattutto se soffri di qualche patologia o se sei stato vittima di un infortunio.

Ecco un esempio di come la fisioterapia in acqua possa essere un valido aiuto al linfodrenaggio.

Per decidere cosa sia meglio per te, ancora una volta, ti consiglio di affidarti al consulto con un fisioterapista, soprattutto se soffri di qualche patologia o se sei stato vittima di un infortunio.

Conclusioni sul linfodrenaggio

In questo articolo ti ho illustrato cos’è il linfodrenaggio, quali sono i benefici che porta e a chi può essere utile. Ricorda che ci sono delle controindicazioni per qualcuno, ma anche degli accorgimenti per potenziarne gli effetti.

La consulenza con un fisioterapista specializzato è sempre un ottimo strumento per valutare se il linfodrenaggio fa per te e se ti può aiutare.

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Daniele Matarozzo

Fisioterapista dal 2007, specializzato in Terapia Manuale e Manipolativa e in Fisioterapia per lo Sport. Dal 2015 al 2021 sono stato il fisioterapista della Nazionale Italiana di Pallavolo. Dal 2017 ho dato vita al Gruppo Fisio Salute, di cui sono co-titolare.

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