Fisioterapia polmonare per problemi respiratori
La fisioterapia polmonare è una branca della fisioterapia indicata a pazienti affetti da malattie respiratorie croniche che sono sintomatici e spesso limitati nelle attività della vita quotidiana.
In questo articolo ti mostrerò come il trattamento di fisioterapia respiratoria sia personalizzato e incentrato sulla singola persona.
I cicli di fisioterapia respiratoria (indicati dai dottori sulle ricette come cicli fkt) sono costituiti in base alle caratteristiche del singolo paziente e si compongono di ginnastica respiratoria ma anche di drenaggio posturale; in questo modo i pazienti vengono aiutati ad eliminare le secrezioni dense che comportano una serie di limitazioni funzionali, tra cui la dispnea.
Cos'è importante sapere sulla fisioterapia polmonare
Tramite la fisioterapia respiratoria il fisioterapista ricerca un rinforzo globale dei più grandi gruppi muscolari del corpo e un aumento della resistenza allo sforzo del paziente.
Lo scopo del fisioterapista polmonare è quindi quello di migliorare la qualità di vita del paziente attraverso tutta una serie di manovre ed esercizi respiratori che ti spiegherò in questo articolo.
Prima di poter parlare di riabilitazione polmonare è essenziale avere delle basi teoriche su cosa sia e come funzioni l’apparato respiratorio. Devi sapere che le malattie respiratorie sono la terza grande causa di mortalità al mondo, dopo le malattie dell’apparato cardio-circolatorio e le neoplasie (ISTAT 2009). Avere una malattia respiratoria cronica comporta un peggioramento considerevole della qualità di vita, sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Per questo motivo credo sia importante darti delle informazioni in merito alla riabilitazione in ambito respiratorio.
La riabilitazione respiratoria
La riabilitazione respiratoria è di per sé recente; solo negli ultimi 30 anni infatti si è diffusa in tutto il mondo.
Ma di che cosa si tratta?
La riabilitazione polmonare è un intervento globale e multidisciplinare basato sull’evidenza scientifica, rivolto a pazienti affetti da malattie respiratorie croniche che sono sintomatici e spesso limitati nelle attività della vita quotidiana.
Gli obiettivi della fisioterapia polmonare
Attraverso la riabilitazione polmonare il fisioterapista riesce a portare benefici alla sfera psicologica, sociale ed affettiva del paziente.
Gli obiettivi della riabilitazione respiratoria sono:
- Ridurre i sintomi (come ad esempio dispnea, tosse, espettorato e dolore toracico)
- Insegnare ai pazienti l’auto-trattamento, per renderli il più possibile autonomi
- Educare il paziente a mantenere uno stile di vita attivo ed indipendente
- Aumentare la capacità polmonare durante l’esercizio fisico
- Migliorare la qualità di vita
I benefici della riabilitazione respiratoria
Secondo le linee guida ACCP 2007, la fisioterapia polmonare:
- Promuove l’espansione toracica
- Rimuove le secrezioni bronchiali
- Rinforza i muscoli della parete toracica
- Favorisce un’adeguata ventilazione polmonare
- Migliora il sintomo dispnea e la qualità della vita correlata alla salute
- Riduce i giorni di ricovero ospedalieri
- Deve comprendere anche l’educazione al paziente intesa come prevenzione, gestione e auto trattamento delle riacutizzazioni.
Per chi non è adatta la fisioterapia respiratoria
Le controindicazioni alla fisioterapia polmonare sono principalmente:
- Presenza di problemi psichiatrici che rendono impossibile la collaborazione del paziente
- Malattie neurologiche gravi
- Nessuna motivazione del paziente
- Instabilità grave del quadro respiratorio.
Indicazioni della Fisioterapia Respiratoria
La riabilitazione polmonare è soprattutto indicata per pazienti affetti da varie patologie che vado ora ad elencare.
Broncopneumopatia cronica ostruttiva: BPCO
È una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree ad elevata prevalenza nella popolazione adulta, con importanti ripercussioni socio-sanitarie.
È caratterizzata da una ostruzione bronchiale, con limitazione del flusso aereo che non è completamente reversibile.
La limitazione al flusso è generalmente progressiva, causata da un’infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare. Il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio per la BPC.
Asma bronchiale
È anch’essa una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree con fasi di benessere e fasi acute.
La caratteristica è un ostruzione bronchiale, generalmente reversibile grazie all’utilizzo dei bronco–dilatatori (farmaci specifici per queste situazioni).
Fibrosi cistica
È una malattia genetica ereditaria recessiva (quindi per esserne affetti bisogna ereditare i geni mutati da entrambi i genitori).
Compromette la normale funzionalità di una proteina (CFTR) che regola il movimento del cloro e dell’acqua delle cellule epiteliali nelle ghiandole mucose. Quando questa proteina non funziona le secrezioni di muco prodotte saranno dense e viscose e ciò porterà ad avere infezioni polmonari ricorrenti.
Bronchiectasie
È una malattia (genetica o acquisita) in cui si riscontra una dilatazione irreversibile di una porzione dell’albero bronchiale dei polmoni. I sintomi tipicamente includono una tosse cronica produttiva di muco.
Malattie interstiziali del polmone
Dovute al danneggiamento delle cellule alveolari, portano infiammazione diffusa e fibrosi del parenchima polmonare.
Chirurgia toracica e addominale
A seguito di operazioni chirurgiche, la fisioterapia è da effettuarsi sia nel pre che nel post operatorio per preparare l’individuo all’operazione stessa.
Quali sono i presupposti necessari per la realizzazione di un protocollo di riabilitazione respiratoria efficace?
Per poter eseguire un trattamento riabilitativo adeguato e soprattutto ottimale è essenziale che si instauri un rapporto di intesa tra fisioterapista e paziente.
Questo permetterà di rendere il paziente partecipe e motivato nell’affrontare gli esercizi di ginnastica respiratoria.
In prima seduta il fisioterapista punterà quindi ad entrare in empatia con il paziente, così da creare un rapporto di fiducia e rispetto reciproco chiamato alleanza terapeutica.
Solo in questo modo si otterranno ottimi risultati, duraturi nel tempo. La prima seduta fisioterapica si suddividerà in più parti.
Come funziona la prima seduta
Raccolta Dati
Nei nostri centri di riabilitazione per prima cosa il fisioterapista dovrà effettuare una corretta anamnesi, cioè ti chiederà informazioni riguardanti:
- Patologie pregresse ed evoluzione temporale dei sintomi
- Terapie farmacologiche in atto
- Storia familiare (se i tuoi familiari presentano patologie respiratorie, diabete, problemi di pressione…)
- Stile di vita: se sei un fumatore, il tuo stile alimentare e il tuo livello di sedentarietà e disadattamento allo sforzo.
Valutazione del quadro clinico respiratorio
Il fisioterapista andrà inoltre a valutare tutti i sintomi caratteristici delle malattie croniche dell’apparato respiratorie:
- Dispnea: la sensazione di respiro affannoso
- Tosse
- Espettorato: il materiale proveniente dai bronchi ed espulso tramite la tosse
- Emottisi: espettorazione di sangue che proviene da un sanguinamento delle vie aeree
- Dolore toracico: quello derivato da cause polmonari indica il coinvolgimento della parete toracica o della pleura parietale (rivestimento esterno del polmone). È un dolore localizzato a un lato del torace, scatenato o accentuato dall’inspirazione, dalla tosse e dal riso.
- Cefalea: dolore alla testa che è dato dall’inadeguato apporto di ossigeno al cervello.
Prima di pianificare l’allenamento, il fisioterapista deve valutare anche le funzionalità residue del paziente andando a misurare i livelli di dispnea e disabilità.
Per fare questo utilizza principalmente due test:
- Shuttle Test: misura la tolleranza allo sforzo del paziente durante una camminata in piano. Il ritmo e la velocità del cammino sono modificati in base a dei segnali acustici esterni
- 6MWT: è un test in cui il paziente deve camminare per 6 minuti consecutivi facendo avanti e indietro in un corridoio di 20 metri. Si va a calcolare la massima distanza che il paziente è in grado di percorrere.
Attraverso questi 2 test il fisioterapista riesce a misurare il carico di lavoro che il paziente è in grado di sopportare; potrà quindi programmare l’allenamento regolando la durata, l’intensità e la frequenza.
I pazienti affetti da malattie croniche dell’apparato respiratorio devono essere allenati al 60/70% del loro carico massimo di lavoro, così da:
- Ridurre i livelli di produzione di acido lattico
- Aumentare la ventilazione
- Evitare la dispnea sotto sforzo
Formulazione del piano terapeutico di riabilitazione respiratoria
Molti studi presenti in letteratura hanno ormai dimostrato che un programma di ginnastica respiratoria deve essere formato da varie componenti.
Allenamento degli Arti Inferiori
Si può fare con la cyclette, sul tapis roulant o al vogatore a seconda dei gusti del paziente.
L’intensità dell’esercizio è calcolata in base ai risultati ottenuti dai 2 test descritti in precedenza. Si tiene sempre sotto controllo la dispnea, la frequenza cardiaca e la saturazione.
Allenamento degli Arti Superiori
Si effettuano esercizi di elevazione, abduzione e adduzione iniziando senza carico e proseguendo con carichi crescenti in base alla tolleranza del paziente.
Anche in questo caso vengono tenute sotto controllo la dispnea, la frequenza cardiaca e la saturazione.
Allenamento dei Muscoli Respiratori
L’obiettivo è quello di aumentare la resistenza e la forza del diaframma facendolo lavorare contro una resistenza inspiratoria.
Fisioterapia Toracica
Ha lo scopo di favorire l’eliminazione delle secrezioni bronchiali in eccesso, così da ridurre le resistenze al passaggio dell’aria nelle vie aeree.
Si utilizzano le tecniche di drenaggio posturale, percussioni e tecniche più avanzate come l’ELTGOL (una tecnica attivo-passiva effettuata dal fisioterapista con il paziente posto in decubito laterale); quando le secrezioni arrivano nelle parti alte dei bronchi si passa poi all’uso della tosse assistita.
Componente ed Educazione Psicosociale
La parte educazionale è indicata sia per il paziente che per tutta la famiglia, in quanto da loro una maggiore conoscenza della malattia e dei possibili trattamenti.
L’accompagnamento psicologico è essenziale perché spesso questi pazienti sono soggetti a depressione, stato di angoscia e di dipendenza; poter intraprendere un percorso con uno psicologo aiuta il paziente a sfogarsi, a cercare degli obiettivi da raggiungere aumentando così la propria motivazione ma anche a valorizzare l’immagine di sé.
Cessazione del Fumo e Controllo Nutrizionale
La cessazione del fumo è essenziale in questi pazienti; smettere di fumare riduce di molto i sintomi della dispnea e dell’affaticamento respiratorio.
La presa in carico del nutrizionista serve in quanto spesso questi pazienti presentano denutrizione e cachessia (perdita di massa magra). La perdita di massa magra porta anche ad una riduzione della forza muscolare e della capacità aerobica.
Tempistiche della riabilitazione polmonare
Per ottenere dei risultati attraverso la fisioterapia polmonare, molti studi hanno indicato le 12 settimane come tempi minimi di trattamento; solo in questo modo si andranno ad ottenere i benefici descritti in precedenza.
I pazienti affetti da malattie croniche dell’apparato respiratorio devono essere allenati al 60/70% del loro carico massimo di lavoro con cicli fkt composti da 3-4 sedute alla settimana per almeno 20-30 minuti a seduta.
È importante poi che i pazienti continuino il lavoro impostato dal fisioterapista anche a casa in autonomia; in questa fase è essenziale che rispettino durata, intensità e frequenza di allenamento impostati.
Esercizi respiratori da fare a casa
Lo scopo degli esercizi che andrò ad illustrarti è quello di migliorare la respirazione del paziente, così che riesca a respirare facendo meno fatica.
Indicazione importante è quella di fermarsi appena si avverte la sensazione di una fatica eccessiva.
In primo luogo è bene compiere allenamento aerobico, cioè fare una passeggiata della durata di 30 minuti al giorno, oppure andare sulla cyclette sempre tenendo monitorato il grado di affaticamento.
L’esecuzione di semplici esercizi che combinano l’allenamento degli arti con il corretto controllo della respirazione può essere davvero ottimale, per tutto ciò che abbiamo detto in precedenza.
Te ne elenco qui alcuni, molto semplici (ricorda che questi sono solo degli spunti; per avere un trattamento studiato ad Hoc per te è bene rivolgersi a specialisti per una attenta valutazione)
Primo Esercizio
- Mani incrociate sulle cosce
- Inspirare l’aria con il naso fino a riempire i polmoni
- Espirando lentamente l’aria a labbra socchiuse, portare le braccia tese in alto e all’esterno
- Ritornare in posizione di partenza
Secondo Esercizio
- Mani appoggiate sulle cosce
- Inspirare l’aria con il naso fino a riempire i polmoni
- Espirando lentamente l’aria a labbra socchiuse, portare il braccio destro teso in alto
- Ritornare in posizione di partenza
- Ripetere l’esercizio portando in alto il braccio sinistro
Terzo Esercizio
- Mettersi in piedi dietro la sedia a gambe tese, tenendo le mani sul bordo dello schienale.
- Inspirare l’aria con il naso fino a riempire i polmoni.
- Espirando lentamente l’aria a labbra socchiuse, sollevarsi lentamente in punta di piedi.
- Ritornare alla posizione di partenza
Quarto Esercizio
- Mettersi in piedi dietro la sedia a gambe tese, tenendo le mani sul bordo dello schienale.
- Inspirare l’aria con il naso fino a riempire i polmoni.
- Espirando lentamente l’aria a labbra socchiuse, portare lentamente la gamba destra in fuori e indietro.
- Riportare la gamba destra a terra.
- Ripetere l’esercizio con la gamba sinistra.
Mano a mano che si è più allenati, si può aumentare la difficoltà degli esercizi utilizzando una bottiglia d’acqua come peso.
Conclusioni sulla fisioterapia polmonare
La ginnastica respiratoria permette una presa in carico globale dei pazienti con disabilità secondaria a una malattia respiratoria cronica.
La sua efficacia è oggi scientificamente dimostrata e i benefici ottenuti persistono anche dopo un anno dalla sessione iniziale di allenamento; per ottenere questi risultati nel tempo è bene che i cicli fkt abbiano una durata minima di 12 settimane.
La sfida della riabilitazione polmonare consiste nell’indurre una modificazione durevole nelle abitudini dei pazienti, così da renderli più affini all’esercizio fisico, grazie anche all’introduzione in attività ludiche come i gruppi di cammino organizzati dai vari comuni italiani.
In questo modo si riduce anche la depressione e l’isolamento del paziente, rendendolo parte integrante di un gruppo.
Bibliografia
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