Cicatrici: cosa sono e come migliorarle

In questo articolo ti spiegherò in generale cos'è una cicatrice e come cresce ma soprattutto come trattarla per renderla esteticamente e funzionalmente meno fastidiosa.

July 13, 2022
Fisio Estetica
Chiara Cairoli

Cos'è una cicatrice?

Dal punto di vista medico una cicatrice viene definita come un tessuto fibroso che si forma per riparare una lesione (patologica o traumatica). Essa si forma a seguito di un’interruzione della pelle causata da un trauma, un'ustione o un processo infiammatorio.

Comunemente una cicatrice viene percepita come qualcosa di negativo, ma in realtà è una meravigliosa reazione del nostro corpo, infatti dopo una lesione le cellule di derma e epidermide proliferano e creano nuovo tessuto per chiudere la ferita. Le cicatrici non si rimarginano come le ferite normali, ma lasciano un segno sulla pelle

Meccanismo di evoluzione della cicatrice

Dopo una ferita ci sono varie fasi della cicatrizzazione

  • Primo processo di riepitelizzazione: dopo 10-15 giorni dal trauma.
  • Fase di sviluppo e proliferazione: le cellule del tessuto cutaneo proliferano continuamente modificando molto l' aspetto della cicatrice per 6-8 settimane.
  • Maturazione: la maturazione della cicatrice è un processo molto lungo, che continua per 12-18 mesi.

Essendoci diverse fasi nel processo di guarigione di una cicatrice è importante sapere come comportarsi in ciascuna di queste per supportare positivamente la guarigione senza rallentarla o rischiare di creare danni.

Purtroppo non sempre la cicatrice matura in modo lineare e corretto, spesso si può andare incontro al verificarsi di problematiche nella cicatrizzazione, come:

  • Aderenze: spesso a seguito di cicatrici chirurgiche si sviluppano delle aderenze, ovvero si ha una proliferazione di tessuto fibrotico che va a connettere aree anatomiche che normalmente non dovrebbero essere unite. Questo crea problemi di scorrimento e di movimento reciproco dei tessuti e può portare a limitazioni funzionali e processi infiammatori.
  • Limitazione articolarità: può essere provocata da aderenze che si creano in cicatrici fatte su zone articolari, di cui viene quindi limitato il movimento.
  • Creazione di cicatrici patologiche: se le cicatrici non vengono trattate adeguatamente o su soggetti predisposti si può verificare lo sviluppo di cicatrici patologiche, ovvero brutte esteticamente, dolorose e che provocano limitazioni.

Valutazione della cicatrice: cosa devo osservare?

Esiste una vera e propria classificazione delle cicatrici, che viene fatta solo dopo aver svolto un’attenta valutazione della cicatrice, ti elenco di seguito ciò che devi osservare per valutare e monitorare nel tempo la tua cicatrice:

  • Aspetto della cicatrice: osserva la componente estetica della tua cicatrice, la sua vascolarizzazione (se è rossa quindi più irrorata o bianca) e pigmentazione, ovvero il colore della tua cicatrice se risulta più scura o più chiara che indica la qualità della melanina presente.
  • Superficie: devi sempre controllare se si verifica un incremento o un decremento della tua cicatrice rispetto all'estensione del trauma iniziale o dell’incisione chirurgica. Questa valutazione puoi farla visivamente o con carta millimetrata.
  • Spessore o altezza della cicatrice: misura la distanza tra la pelle circostante e l'altezza della tua cicatrice.
  • Flessibilità: indica il grado di elasticità ed estensibilità della tua cicatrice; infatti se la cicatrice attraversa delle articolazioni potrebbe limitarne il movimento, per questo si valuta quanto e come si muove l'articolazione con la cicatrice rispetto alla stessa controlaterale.
  • Sintomi associati: valutando una cicatrice devi osservare anche gli eventuali sintomi che ti causa, il principale è il dolore seguito da prurito. È molto importante trattare subito la cicatrice e ridurre il dolore che ti provoca, se questo viene sottovalutato può persistere e protrarsi a lungo nel tempo peggiorando.
Nel valutare una cicatrice bisogna prendere in considerazione tutte le sue caratteristiche

Classificazione delle cicatrici

Dopo aver osservato le caratteristiche della tua cicatrice e averla valutata, adesso sei in grado di classificarla. 

Le cicatrici infatti si dividono in:

  • Cicatrice matura: ha un aspetto esteticamente accettabile, presentandosi piatta e chiara. La cicatrice si definisce matura dopo che sono passati dai 6 mesi ai 2 anni dall’evento traumatico o dall’incisione chirurgica.
  • Cicatrice immatura: si tratta di una cicatrice nella prima fase di guarigione; esteticamente si presenta rossa ed in rilievo, può dare dolore e prurito. Se il rossore permane oltre le 8 settimane puoi iniziare a preoccuparti e rivolgerti ad uno specialista, infatti questo è un indice di attenzione di cicatrice patologica.
  • Cicatrice ipertrofica: se la tua cicatrice si presenta sopraelevata rispetto alla cute circostante (4mm), rossa ma confinata nei margini della lesione si tratta di una cicatrice ipertrofica. Questo significa che la tua cicatrice avrà una fase di accrescimento eccessivo che proseguirà fino ai 6 mesi per poi regredire se trattata correttamente.
  • Cicatrice Widespread: la cicatrice rimane confinata nella zona traumatizzata, larga, rossa e sopraelevata; è spesso esito di ustione ed ha una larghezza importante.
  • Cicatrice cheloide: la cicatrice cheloide è una vera e propria cicatrice patologica, infatti essa sconfina dal margine del traumatismo iniziale invadendo la cute sana circostante. È sopraelevata di colore rosso-violaceo o addirittura marrone, può avere ulcere e non va incontro ad una regressione spontanea. Questa è considerata cicatrice patologica e può crearti grandi problemi sia in termini di dolore che in termini di limitazione dei movimenti e delle attività quotidiane.

Prevenzione: cosa posso fare per non sviluppare cicatrici patologiche?

Per non arrivare a sviluppare una cicatrice brutta o, peggio, patologica è fondamentale attuare una prevenzione adeguata. È quindi fondamentale assicurarsi di avere:

  • Buona tecnica chirurgica;
  • Corretta gestione della guarigione della ferita;
  • Valutazione e individuazione dei fattori di rischio, ad esempio i bambini sono più soggetti ai cheloidi così come persone di provenienza asiatica e africana;
  • Corretta immobilizzazione soprattutto delle cicatrici che passano attraverso l’articolazione;
  • Evitare sollecitazioni e frizioni sulla ferita;
  • Iniziare il prima possibile il trattamento della cicatrice, a partire da 21 giorni dopo il trauma o l’intervento, affidandosi a specialisti formati.

Trattamento: quali tecniche e strumenti sono efficaci?

Arriviamo al motivo principale per cui stai leggendo questo articolo, se hai una cicatrice brutta e fastidiosa cosa puoi fare per migliorarla? È possibile migliorare l’aspetto estetico e ridurre i fastidi che ti procura? Certo, ma devi affidarti ad un team di professionisti formati, come i fisioterapisti di Fisio Salute. Inoltre il tuo impegno e la tua costanza saranno fondamentali per ottenere dei cambiamenti visibili e duraturi.

Il trattamento della cicatrice è importantissimo e deve avere l'obiettivo sia di ottenere il miglior risultato funzionale possibile ma anche di migliorare la componente estetica. 

Alcune tecniche di trattamento devono essere effettuate da un operatore sanitario specializzato, come un fisioterapista (come noi del centro di Fisio Salute) o un medico estetico, altre invece le puoi attuare in autonomia.

Elencati di seguito troverai i principali trattamenti che aiutano a migliorare le cicatrici:

  • Massaggio della cicatrice: è il principale trattamento per la cicatrice, quello più facile e che dà migliori risultati. Va iniziato dal primo giorno dopo il trauma o l'incisione chirurgica, ricordandoti sempre che per i primi 21 giorni non puoi lavorare direttamente sulla cicatrice ma solo sui tessuti circostanti, mentre dal ventunesimo giorno devi massaggiare anche sopra la zona del taglio.

Il massaggio serve per migliorare l’idratazione cutanea e ridurre la formazione di aderenze.

È molto importante la tecnica del massaggio, infatti la cicatrice non va frizionata superficialmente, bisogna spingere in profondità e muoversi lentamente con dei piccoli movimenti circolari. Il trattamento deve durare almeno 10 minuti e deve essere pluri-giornaliero: devi farlo almeno quattro volte al giorno, aiutandoti con una crema a base neutra.

  • Cerotti di silicone: è il trattamento ideale per cicatrici ipertrofiche e cheloidi. Il silicone infatti va a migliorare aspetto e colore della cicatrice, ne riduce il volume, migliora la permeabilità; va indossato per 12-24 ore fino a 3-6 mesi solo quando la ferita è chiusa. Il silicone idrata e occlude allo stesso tempo la cicatrice creando una compressione di 5 mmHg che permette una diminuzione del deposito di collagene grazie alla diminuzione dell’apporto sanguigno. Questo tipo di approccio oltre ad essere molto efficace ti risulterà anche comodo, infatti i cerotti in silicone si possono acquistare in farmacia o tramite internet, dovrai ritagliare un rettangolo sufficiente da coprire la cicatrice, lo dovrai indossare per tutta la notte e la mattina dopo lo puoi riporre in frigo per rimetterlo la sera successiva. 
  • Elastomero: utilizzato principalmente per cicatrici ipertrofiche o cheloidi, sfrutta polimeri di silicone sotto forma di pasta che viene modellata direttamente sulla zona cicatriziale. Questo trattamento è molto efficace e comodo, infatti devi indossare l’elastomero di notte ma deve essere modellato da un fisioterapista e va cambiato ogni 3 settimane.
  • Guaine: questo trattamento viene riservato a cicatrici patologiche e importanti, quindi deve essere prescritto da un medico. Si possono usare guaine con indicazione di indossamento di 18-24 ore che applicano una pressione di 24-40 mmHg. I terapisti specializzati possono fare bendaggi specifici, con bende elasto-compressive applicando una pressione di 12-14 mmHg che è più facile da tollerare. Esse riducono l’apporto di O2 e favoriscono l’ipossia, quindi evitano che si formi tessuto cicatriziale in eccesso. 
  • Vacuum Therapy = il trattamento con pressione negativa è ottimale in presenza di aderenze tra la cicatrice e il tessuto sottostante. La vacuumterapia (link articolo 17. Vacuumterapia) deve essere fatto da personale specializzato, con coppette, siringhe o avvalendosi di macchinari con vacuum terapia, come il macchinario che utilizziamo in Fisio Salute. Con questo trattamento si va a creare un effetto di vuoto che porta la cute a staccarsi e sollevarsi.
La Vacuumterapia è un ottimo alleato contro le aderenze da cicatrice
  • Kinesio Taping: probabilmente lo hai visto spesso su sportivi in competizioni di alto livello ma il kinesio tape è molto utile anche nel trattamento delle cicatrici! Infatti aiuta il deposito del collagene nella direzione corretta ed evita la formazione di aderenze. Deve essere messo da un fisioterapista ed in base alla problematica della tua cicatrice si possono usare diverse tecniche di applicazione per lavorare al meglio e migliorare l’aspetto della tua cicatrice. 
  • Tutori: se hai una cicatrice su parte del tuo arto superiore puoi ricorrere all’utilizzo di tutori fatti su misura che posizionare il segmento nel maggior allungamento possibile, evitando adesioni e guidando il processo di maturazione della cicatrice. Possono essere statici, dinamici, statici-progressivi e possono essere usati a sostegno del trattamento della cicatrice.
  • Trattamento della sensibilità della cicatrice = nel caso in cui tu avessi problemi di dolore, prurito e iper-sensibilità nella zona cicatriziale e peri-cicatriziale devi valutare di svolgere un trattamento di stimolazione tattile e de-sensitizzazione della cicatrice. Questo può essere fatto con tecniche molto facile da replicare a casa tua, infatti ti basterà mettere la cicatrice a contatto con superfici diverse, partendo per esempio dal tessuto soffice delle lenzuola, per passare ad un pantalone morbido e infine al jeans.

Trattamenti invasivi per le cicatrici

Se la tua cicatrice non migliora nonostante i trattamenti fisioterapici potresti dover ricorrere a trattamenti più invasivi praticati da un medico estetico. I principali trattamenti sono:

  • Laser CO2 frammentato: corregge difetti difficilmente trattabili, va ripetuto, agisce su consistenza, colorito, elasticità e aderenze, differenti lunghezze d’onda che aggrediscono in maniera selettiva più profonda. Il laser vaporizza la cute in cilindri al fine di far sostituire la cute patologica con cute sana.
  • Lipofilling: autologhi o con acido ialuronico.
  • Trattamento farmacologico: consistono nell’iniezione di farmaci nella cicatrice.
  • Crioterapia: vescicole all’interno della cicatrice che riducono la trazione aderenziale.
  • Chirurgia: revisione chirurgica delle aderenze.

Conclusioni

Per tirare le somme in questo articolo spero di averti chiarito un po’ meglio quali sono i meccanismi fisiologici di formazione di una cicatrice e quali sono le varie tipologie di cicatrice che potrai vedere. 

Se dovessi subire un trauma o un intervento chirurgico, o se hai già una cicatrice sulla tua pelle, è importantissimo  controllare e valutare che tipo di cicatrice il tuo corpo ha prodotto e, in caso di cicatrice patologica, fastidiosa o esteticamente poco accettabile, agire di conseguenza.

Il trattamento della cicatrice deve essere fatto dopo ogni tipo di ferita che ti procuri, da fisioterapisti adeguatamente formati che ti insegneranno come proseguire il lavoro autonomamente. Il tuo contributo e la tua costanza saranno fondamentali per ottenere una cicatrice esteticamente bella e che non dia fastidi, limitazioni o dolore.

Ti ricordo inoltre che puoi affidarti a noi fisioterapisti di FisioSalute per una valutazione della tua cicatrice (link Prima Valutazione FisioEstetica) ed eventualmente per iniziare a trattarla!

Bibliografia:

Chiara Cairoli

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