Durante la gravidanza cosa posso fare contro i gonfiori e i dolori alle gambe?

La gravidanza per ogni donna è un periodo molto particolare e a cui bisogna prestare attenzione e cura. Durante questi nove mesi il corpo della futura mamma cambia sotto diversi aspetti per accogliere questa nuova vita: si modificano gli equilibri ormonali, il peso, la circolazione inizia ad avere delle difficoltà. In questo articolo vorrei spiegarti cosa succede al tuo corpo e come questi due trattamenti possono darti aiuto e sollievo in tutte le fasi della tua gravidanza.

February 2, 2022
Fisio Estetica
Elisabetta Cerutti

La gravidanza: cosa possiamo fare contro i gonfiori e i dolori alle gambe

La gravidanza per ogni donna è un periodo molto particolare e a cui bisogna prestare attenzione e cura. Durante questi nove mesi il corpo della futura mamma cambia sotto diversi aspetti per accogliere questa nuova vita: si modificano gli equilibri ormonali, il peso, la circolazione inizia ad avere delle difficoltà.

In questo periodo delicato saprai sicuramente che il sistema circolatorio venoso e linfatico è messo a dura prova per cui se soffri di piedi gonfi, caviglie doloranti e senso di pesantezza alle gambe, cara mamma non sei sola e puoi trovare sollievo!

Il linfodrenaggio manuale o massaggio linfodrenante, indicato dal terzo mese in avanti, è il trattamento più adatto e in grado di offrire benefici effettivi sia a te mamma che al tuo bambino.

Un altro strumento molto utile è la pressoterapia che durante la gravidanza aiuta non solo ad eliminare il fastidio delle gambe gonfie e pesanti, ma ad evitare il rischio di trombosi venosa, possibile nel periodo finale della gestazione.

Cosa comporta la gravidanza?

Durante l’attesa è facile ritrovarsi di sera con i piedi, caviglie e gambe gonfie e doloranti, soprattutto con il caldo. Si tratta di un disturbo tipico di questo periodo, destinato solitamente a scomparire dopo il parto.

Il 70 % delle donne al terzo trimestre di gravidanza presenta problemi della circolazione agli arti inferiori.

In circa la metà di tutte le donne, durante la prima gravidanza si formano delle vene varicose e nella seconda gravidanza, viene colpito un numero di donne ancora maggiore. Inoltre in questo delicato periodo aumenta anche il rischio di trombosi da 3 a 5 volte in più rispetto a chi non è in dolce attesa.

Ma vale la pena saperne di più, per capire meglio le cause e soprattutto correre ai ripari con  rimedi che ti aiutino a passare questo periodo in salute e leggerezza.

Come cambia il tuo corpo?

Il periodo dell’attesa apporta dei cambiamenti alla circolazione sanguigna, sia in senso quantitativo che in senso qualitativo. Queste modifiche possono provocare disturbi lievi, ma possono evidenziare una malattia venosa rimasta fino ad ora latente.

La gravidanza inoltre rappresenta una situazione potenzialmente a rischio per lo sviluppo di flebiti superficiali o di trombosi venose profonde. Le modificazioni della circolazione venosa e le alterazioni di tipo ormonale che si verificano provocano un aumento dell’incidenza di questi eventi che se non adeguatamente riconosciuti possono comportare seri problemi. 

Abitualmente i ginecologi effettuano uno screening emocoagulativo (un semplice prelievo di sangue) nelle prime fasi della gestazione. Ciò per individuare preventivamente le pazienti che possono presentare problemi di tipo coagulativo nella prosecuzione della gravidanza.

Fortunatamente in molti casi, una volta espletato il parto, nel giro di qualche settimana, la situazione rientra e rapidamente si attenua la dilatazione delle vene e la congestione della circolazione venosa. In soggetti predisposti e che presentavano alcuni fattori di rischio per lo sviluppo di vene varicose anche in epoca pre-gravidica, non è detto che la situazione rientri, anzi, la gravidanza rappresenta un fattore di rischio che promuove lo sviluppo di vene varicose.

Quali fattori causano questi cambiamenti

Questi cambiamenti sono dovuti a diversi fattori:

  • Sin dall’inizio della gravidanza il volume del sangue aumenta, complessivamente, del 20%. Per tale motivo, quando si sta in piedi, aumenta anche la stasi venosa nelle gambe ed il ritorno venoso del sangue dalla caviglia al cuore rallenta.
  • Il corpo della donna secerne ormoni a protezione della gravidanza per mantenere rilassata la muscolatura uterina prima del parto e, con meccanismo analogo, anche la muscolatura dei vasi sanguigni. Le vene, soprattutto quelle profonde, si gonfiano e la velocità di circolazione del sangue diminuisce. Da qui la pesantezza, la tensione della gamba, la sensazione di fastidio, formicolii e piedi gonfi.
  • La pressione venosa nelle gambe aumenta, all’inizio soprattutto quando si resta in piedi, ma nella seconda metà della gravidanza anche da sdraiate, a causa del peso del bambino e dell’utero sulle strutture venose del bacino. Questo rallentamento del ritorno venoso provoca ulteriore gonfiore delle vene superficiali e profonde.
  • La normale composizione del sangue si modifica, la coagulazione del sangue aumenta con lo scopo di proteggere il feto durante la gravidanza e il rischio di una trombosi venosa delle vene superficiali o delle vene profonde aumenta, soprattutto a poca distanza dal parto.

Cosa succede al sistema circolatorio

E’ dimostrato che nei nove mesi di gravidanza aumenta il rischio di insufficienza venosa, cioè di indebolimento delle vene.

Queste venette rosse sono segni iniziali di difficoltà di circolazione

La sensazione di pesantezza alle gambe è, in genere, il primo segnale della stasi venosa, cioè il rallentamento del flusso sanguigno dalla periferia ai polmoni e al cuore. 

Nelle gambe, le vene devono spingere il sangue dal basso verso l’alto, con una forza sufficiente a contrastare quella di gravità. Quando le vene perdono elasticità e tono, il sangue ristagna all’interno dei capillari perché fa fatica a risalire. Inoltre una parte fuoriesce e si accumula nei tessuti, provocando i gonfiori. Così maggiore è la stasi venosa, più le vene si indeboliscono e si dilatano, più il liquido nei tessuti aumenta.

Questo ristagno è dovuto dall’aumento considerevole del tasso di progesterone, uno degli ormoni che regola il meccanismo del concepimento e della gestazione e che dopo i primi tre mesi promuove una vasodilatazione del circolo a livello del bacino, con conseguente congestione delle vene e tendenza allo sviluppo di vene varicose.

Durante il secondo, ma soprattutto il terzo trimestre di gravidanza, l’aumento del volume dell’utero, che contiene il feto, determina una compressione sulle vene delle pelvi che a loro volta comportano una difficoltà di “scarico” delle vene delle gambe che tendono a dilatarsi e a trasformarsi in vene varicose.

Ecco perché in questo momento delicato è fondamentale prendersi cura del proprio corpo sia dal punto di vista fisico che psicologico. in questo periodo sono sicura che nella tua mente si susseguono una serie infinita di pensieri e preoccupazioni, in fondo una mamma è quasi portata a preoccuparsi.

Tutto questo “lavoro extra” che una donna incinta deve svolgere può venire accompagnato e sostenuto con attività o trattamenti in grado di limitare lo stress sia del corpo che della mente per vivere i nove mesi serenamente.

Cosa possiamo fare per alleviare i sintomi

Ci sono diversi suggerimenti che posso darti per aiutarti a risollevare le tua gambe da questi fastidi da poter fare tutti i giorni:

  • Evitare di stare seduti o in piedi a lungo ferme
  • Sollevare le gambe dolenti e gonfie il più spesso possibile
  • Accertarsi di bere a sufficienza e avere una sana alimentazione
  • Non portare scarpe con i tacchi alti
  • Mantenersi in movimento con appositi esercizi o camminate. L’attività fisica è una fondamentale strategia di prevenzione, che aiuta a mantenere il tono muscolare e l’equilibrio cardiovascolare, preservare l’elasticità dei tessuti, migliorare la circolazione ed evitare l’accumulo di grasso.
  • Portare calze e capi compressivi che con pressioni graduali dalle caviglie in su aiutano il ritorno venoso
  • Concedersi momenti di riposo
  • Associare trattamenti drenanti come linfodrenaggio manuale o pressoterapia.

Di tutti questi consigli ricordati che sono fondamentali una sana alimentazione ricca e bilanciata e un po' di movimento attivo in base alle tue forze, come una camminata, una lezione di yoga o qualche blando esercizio a corpo libero in acqua o all’aperto.

Cos’è il linfodrenaggio manuale

Il linfodrenaggio, è una stimolazione manuale della circolazione che attraverso manovre lente e superficiali, smuove il ristagno, riattiva e reindirizza i liquidi verso i punti di naturale smaltimento con effetti già visibili dai primi trattamenti.

La natura delicata delle pressioni di questo tipo di massaggio è particolarmente adatta nella tua situazione in quanto non provoca una eccessiva dilatazione dei capillari già fragili.

In gravidanza il massaggio linfatico si rivela, dunque, un ottimo alleato per attenuare questi fastidiosi sintomi e aiutare il corpo ad affrontare al meglio i numerosi cambiamenti ormonali e fisici a cui è sottoposto.

I benefici apportati sono numerosi. Prima di tutto aiuta a migliorare la circolazione linfatica sia superficiale che profonda; l’aspetto della pelle migliora, aiuta a drenare gli scarti metabolici presenti nella linfa  e il gonfiore viene attenuato e con esso anche la presenza di cellulite.

Oltre a donare un piacevole senso di leggerezza, grazie alla sua azione drenante e defaticante, il massaggio linfatico, se effettuato durante la gravidanza, è molto utile anche in caso di stitichezza e per rinforzare il sistema immunitario, non solo della mamma, ma anche del bimbo.

Il Linfodrenaggio Manuale, per i suoi benefici sempre più confermati da ricerche scientifiche, è Il trattamento più indicato nel periodo della gravidanza.

Le manovre di questo massaggio sono delicate e piacevoli e non creano nessun disturbo collaterale

Come si esegue il linfodrenaggio

Solitamente è consigliabile iniziare le sedute di linfodrenaggio una volta superati i primi tre mesi di gestazione, in quanto molto delicati per lo sviluppo del feto. Una volta superata questa fase è possibile iniziare il ciclo di massaggi, che devono essere sempre eseguiti da un fisioterapista specializzato.

I capillari delle donne gravide tendono a essere molto delicati, pertanto il linfodrenaggio, oltre a essere manuale, deve prevedere anche movimenti molto lenti, delicati e superficiali.

Se vuoi avere maggiori dettagli su questa metodica di trattamento ti consiglio di venire in studio per una Prima Valutazione cosi da confrontarti con la fisioterapista che saprà rispondere a tutte le tue domande

Pressoterapia: cosa consiste?

La pressoterapia in gravidanza serve per contrastare e curare una serie di fastidi e inconvenienti tipici della gestazione e legati soprattutto alla circolazione sanguigna e linfatica. 

Consiste in un massaggio meccanico che si basa su cambiamenti pressori intermittenti e sequenziali all’interno di guaine cuscinetto applicate sulle gambe con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del sistema circolatorio venoso e linfatico.

La pressoterapia durante la gravidanza aiuta non solo ad eliminare il fastidio delle gambe gonfie e pesanti, ma ad evitare il rischio di trombosi venosa, possibile nel periodo finale della gestazione. Il trattamento è possibile anche sull’addome ma data la tua condizione quella zona è da tralasciare.

E’ importante che questo trattamento sfrutti  pressioni molto basse (20-30 mm di mercurio) che non sortiscono alcun effetto collaterale, non incrementano le resistenze periferiche e che sono equiparabili ad un massaggio dolce effettuato con le mani da un operatore esperto.

E' molto piacevole sentirsi gonfiare gradualmente le gambe partendo dai piedi fino alle cosce e questo massaggio si ripete più volte fino a lasciarti le gambe leggere

Come si effettua il linfodrenaggio manuale

Alla paziente viene chiesto di sdraiarsi sul lettino e le vengono poste delle guaine sulle  zone da trattare, le gambe. Le guaine si gonfieranno e sgonfieranno ripetutamente per stimolare il ricircolo dei liquidi ed eliminare gli accumuli nei tessuti.

In questo modo, la pressoterapia aiuta il corretto svuotamento delle vene delle gambe e l'eliminazione di liquidi in eccesso. E', infatti, quest'ultimo che provoca quel fastidioso edema che impedisce di portare le scarpe sino alla fine della giornata, rallentando anche la deambulazione.

La raccomandazione è quella di ricorrere a questo trattamento con frequenza di 1-2 sedute a settimana, analizzando, in ogni caso, lo stato di salute della singola paziente e i rispettivi rischi o controindicazioni durante il colloquio conoscitivo iniziale.

La cosa migliore è consultare il ginecologo di fiducia e concordare con lui se sia possibile per te svolgere questa terapia o preferire un massaggio manuale. In linea generale però, la pressoterapia non solo non viene sconsigliata, ma sembra apportare benefici importanti allo stato di salute delle gambe.

Il trattamento pressoterapico in gravidanza, infatti, è calibrato sul suo stato di salute

Cellulite e Gravidanza

Come saprai la cellulite è l’inestetismo più diffuso al mondo: solo in Italia si calcola che ne soffrano oltre 20 milioni di donne. 

E non di rado coloro che l’hanno "scampata" nell’adolescenza la vedono comparire durante la gravidanza. Ma durante questo periodo come contrastare questo inestetismo? Durante questi nove mesi può peggiorare? Che trattamenti posso fare? 

In gravidanza gli ormoni si danno un gran daffare per favorire gli accumuli adiposi necessari ai fabbisogni del bebè. In più, nei nove mesi subentrano i cambiamenti nel metabolismo, il peso del pancione e le difficoltà circolatorie, che possono accentuare la stasi di edema e di tossine che si infiltrano nei tessuti.

Ed ecco che si innescano le alterazioni che possono favorire la prima comparsa o il peggioramento della cellulite.

In gravidanza quali trattamenti estetici posso fare e quali è meglio evitare?

È bene astenersi anche da qualunque trattamento di medicina estetica, specialmente quelli che usano ultrasuoni, radiofrequenze e laser, perché tutte le vibrazioni meccaniche o elettromagnetiche possono essere pericolose.

Per contrastare la stasi venolinfatica e ridurre i processi infiammatori tipici della cellulite è invece utile sottoporsi a sedute di linfodrenaggio manuale oppure meccanico, eseguito con particolari strumenti che, sfruttando l’azione del massaggio per stimolare il movimento dei liquidi vascolari e linfatici nel corpo. 

Dunque si possono fare anche in gravidanza, l’importante è che vengano eseguiti da mano esperta.

L’unico accorgimento consigliato è di evitare la pressoterapia negli ultimi due mesi di gravidanza poiché le pressioni anche se delicate e diversificate dalle caviglie alle cosce, muovendo importanti quantità di linfa potrebbero stimolare le contrazioni uterine.

Dopo il parto, anche in fase di allattamento è possibile ricorrere a strategie anticellulite più intense come trattamenti locali di medicina estetica senza problemi.

Conclusioni sul trattamento di gonfiori e dolori alle gambe

Cara mamma, dunque non ti scoraggiare in questo splendido periodo se hai questi sintomi o soffrivi di problematiche di circolazione o di cellulite, affidati a mani esperte e competenti per trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze.

Se vuoi più informazioni ti invito a venire in studio e chiedere di una prima visita e avrai le soluzioni migliori alle tue domande.
E’ giusto che per prenderti cura del tuo bambino, inizi da te stessa perché...

Prendersi cura della propria salute in gravidanza vale doppio!

Bibliografia

Elisabetta Cerutti

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