Mi sono laureata nel 2014 all’università degli studi dell’Insubria e subito ho avuto la possibilità di lavorare in un ambiente tanto bello quanto forgiante.
Dal 2015 al 2016 ho, infatti, lavorato presso il Consorzio dei Servizi Sociali Dell’Olgiatese nel loro centro diurno di Lurate Caccivio, dove, in quanto unica figura fisioterapista ho avuto il compito di preparare tutti i piani riabilitativi degli utenti del centro, principalmente pazienti adulti o giovani adulti con diagnosi di ritardo cognitivo-motorio grave, e di seguirli durante la giornata.
In questi stessi anni, ho proseguito con gli studi frequentando all’estero il corso di terapia manuale di Manual Concept, prestigiosa scuola australiana che rimane un punto di riferimento internazionale per noi fisioterapisti, conseguendo il diploma COMT (Certificate in Orthopaedic Manual Therapy).
Il 2016 ha aperto le porte ad una mia vecchia conoscenza, ovvero l’Istituto Riabilitativo Maugeri di Tradate, posto a me conosciuto perchè avevo già fatto diverse esperienze di tirocinio durante il periodo universitario.Durante questa esperienza lavorativa, durata circa un anno e mezzo, ho iniziato ad apprezzare la possibilità di fare parte di un team di professionisti, composto da figure mediche, fisioterapisti, e altri professionisti dell’ambito sanitario. Il rapporto di collaborazione e cooperazione tra figure professionali è stato un cardine che ho sempre ricercato anche nei successivi ambienti di lavoro.
A fine del 2017 ho conosciuto Matteo e Daniele che mi parlavano di un ambizioso progetto “Fisio Salute” e ne sono rimasta affascinata. In quel momento lavoravo in Svizzera, in un centro riabilitativo nel luganese, una realtà solida, ma sentivo che per il mio modo di vedere la fisioterapia mancava qualcosa. Ho abbracciato il progetto di Matteo e Daniele a gennaio 2018, lasciando il lavoro in svizzera perchè sapevo che la realtà che stavano creando era molto più appagante e stimolante del posto in cui mi trovavo.
Tutti hanno pensato che fossi pazza a lasciare un lavoro in Svizzera, ancora oggi rispondo: Ne è valsa la pena!