Fisioterapia dopo un ictus: la riabilitazione cerebrale

L’ictus cerebrale è una patologia che colpisce ancora ad oggi un altissimo numero di persone. In questo articolo voglio spiegarti perché succede, chi ne è più colpito e cosa può fare la fisioterapia a riguardo.

January 1, 2022
Fisioterapia
Matteo Pini

La fisioterapia dopo un ictus: la riabilitazione cerebrale

L’ictus cerebrale è una patologia che colpisce ancora ad oggi un altissimo numero di persone, che necessitano poi di fisioterapia.

In accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’ictus viene così definito:

“Una improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit delle funzioni cerebrali, localizzati o globali di durata superiore alle 24 ore o ad esito infausto non attribuibile ad altra causa apparente se non vasculopatia cerebrale”.

fisioterapia dopo un ictus
La fisioterapia dopo un ictus è fondamentale per il recupero delle abilità motorie come il cammino

L’ictus cerebrale può essere di due tipi:

  • Ictus ischemico , quando si verifica un’interruzione dell’apporto di sangue in una delle aree del cervello.
  • Ictus emorragico, quando vi è la rottura di un vaso sanguigno e il versamento di sangue va a comprimere l’area cerebrale circostante.

È un evento che ti cambia la vita e spesso porta con sé conseguenze importanti a livello motorio e cognitivo.

L’importanza delle conseguenze dipende da molti fattori :

  • Estensione della lesione
  • Area cerebrale colpita
  • Età del soggetto e del concomitante quadro clinico
  • Decorso clinico in ospedale

Tuttavia un altro elemento cardine per determinare gli esiti di questa patologia è garantire una buona riabilitazione.

I sintomi dell’ictus sono vari ma molto riconoscibili:

  • Paralisi di un arto o del viso
  • Difficoltà di articolazione della parola
  • Mal di testa forte
  • Vertigini e difficoltà a camminare
  • Disturbi visivi (visione sfuocata, cecità improvvisa)

In presenza di questi segni è assolutamente necessario comporre il numero di emergenza cantonale 144 o recarsi il prima possibile in ospedale.

Possibilità di fisioterapia dopo l’ictus

La presa in carico del paziente inizia in ospedale, dove l’équipe medica si preoccupa in primo luogo, di stabilizzare la sua condizione, salvandogli letteralmente la vita.

La comunità scientifica è d’accordo nel dire che l’approccio integrato di più strategie riabilitative è la soluzione ottimale per questo tipo di patologia.

Le figure riabilitative che ruotano generalmente intorno al paziente con ictus sono:

  • Medico neurologo, responsabile della diagnosi, della presa in carico della persona, della prescrizione della terapia farmacologica
  • Infermiere e figure assistenziali, per la cura a 360° del paziente.
  • Fisioterapista, responsabile della stesura del piano riabilitativo, si occupa dell’aspetto motorio-cognitivo proponendo diverse strategie di lavoro (approccio manuale, idrokinesiterapia, esercizio terapeutico).
  • Ergoterapista, si occupa del reinserimento alle attività della vita quotidiana.
  • Logopedista, si occupa di curare i disturbi del linguaggio derivanti dalla patologia.
  • Nutrizionista, molto importante per garantire l’adeguata alimentazione dopo il trauma

Di cosa si occupa la riabilitazione cerebrale?

L’ictus è come una bomba che esplode, creando disorientamento, confusione e danni.

Bisogna lasciare che il fumo dell’esplosione si diradi e lasci intravedere quello che è successo.

A questo punto si vedranno dei danni che sono irreparabili e altri no. Il fisioterapista e le altre figure di riferimento fanno una stima dei danni, e insieme al paziente,  cercano di ricostruire da vari fronti. È difficile stimare quanto ci possa volere a ricostruire tutto e non tutto potrà essere ripristinato al 100%.

Sicuramente, il primo anno post ictus rappresenta la finestra con le migliori possibilità di successo con la fisioterapia.

Le conseguenze dell’ischemia o dell’emorragia cerebrale possono essere anche molto invalidanti. Nelle settimane successive all’ictus però,  c’è una sorta di guarigione spontanea dei tessuti e l’organismo reagisce già da solo stabilizzando la situazione.

Il percorso di fisioterapia dopo un ictus serve a guidare e aiutare questo processo, ed è per questo che è consigliabile iniziare la riabilitazione entro le due settimane successive all’evento.

Il danno che più comunemente si verifica è l’emiplegia. Cosa vuol dire? Si verifica che una metà del corpo perde in funzionalità, forza, sensibilità, coordinazione… Lo so, non sembra una cosa positiva.

Questo avviene perché ogni area del nostro cervello corrisponde a una funzione motoria e cognitiva ben precisa, nella parte del corpo opposta alla zona di lesione.

Ad esempio, le lesioni che avvengono nella parte destra del nostro cervello solitamente portano a deficit motori della parte sinistra e di parla di emiplegia sinistra.

Altri disturbi provocati dall’ictus:

  • Difficoltà nella deambulazione, temporanea o permanente che può richiedere l’uso di ausili (carrozzina, deambulatori, bastoni)
  • Difficoltà nell’articolazione della parola e nella comprensione verbale o scritta (afasia)
  • Disturbi della sensibilità e della percezione (tatto, caldo freddo, formicolii)
  • Disturbi della vista (visione sdoppiata, difficoltà a dirigere lo sguardo o a fissare degli oggetti)
  • Cambiamenti umorali e di personalità determinati soprattutto dalla localizzazione della lesione
  • Deficit di memoria a breve o lungo termine

La fisioterapia dopo un ictus: quando cominciare?

Gli studi suggeriscono di iniziare la terapia già nel ricovero in ospedale. Una volta dimesso verrai trasferito in una struttura riabilitativa per proseguire le cure.

La fisioterapia è un elemento chiave per limitare le conseguenze dell’ictus cerebrale

La prima fase della riabilitazione cerebrale

Una volta entrato nella struttura riabilitativa, il fisioterapista deve organizzare il percorso riabilitativo. È importante che il fisioterapista abbia la possibilità di confrontarsi con le altre figure riabilitative di riferimento (logopedista, medico, ergoterapista… ecc) per poter adeguare il piano di trattamento anche in base agli sviluppi negli altri ambiti.

Il piano di trattamento sarà stilato sulla base della condizione clinica e sui bisogni del paziente.

Un buon recupero è determinato da una corretta pianificazione degli obiettivi e dalla compliance del paziente stesso.

Gli obiettivi le competenze del fisioterapista

Gli obiettivi della fisioterapia possono essere divisi in obiettivi a breve e a medio lungo termine.

Obiettivi a breve termine

  • Passaggi posturali e trasferimenti (da supino a seduto, sul fianco, dal letto alla carrozzina)
  • Motilità segmentaria semplice (movimenti degli arti, controllo del tono muscolare)
  • Autonomie di base (alzarsi, equilibrio del tronco, gestione degli arti nello spazio)
  • Stazione eretta con o senza ausili.

Obiettivi a medio-lungo termine

  • Consolidamento degli obiettivi a breve termine
  • Reintegro completo delle attività della vita quotidiana
  • Motilità segmentaria complessa (movimenti fini delle mani e dei piedi)
  • Cammino con la massima autonomia

Le competenze del fisioterapista

Il lavoro del fisioterapista non è solo quello di ripristinare il corretto movimento. Egli prende in carico il paziente a 360° e attraverso le sue competenze guida il percorso di riabilitazione.

La fisioterapia potrà aiutarti per quanto riguarda:

  • Emiplegia, come descritto sopra, destra o sinistra a seconda della zona di lesione, che comprende alterazione del tono muscolare, difficoltà di esplorazione dello spazio del lato plegico
  • Disturbi della deambulazione, che possono essere più o meno gravi e richiedere o meno l’utilizzo di ausili
  • Disturbi della sensibilità, come alterate percezioni del tatto o del caldo e del freddo
  • Problemi di coordinazione e gestione del movimento, come non riuscire a comandare propriamente ogni singola azione degli arti
  • Disturbi della percezione corporea, come il non riuscire a gestire i cambi di posizione, i passaggi da seduto in piedi, l’allungarsi per afferrare qualcosa davanti a te
  • Difficoltà visive e attentive come l’incapacità di mantenere o direzionare lo sguardo su un determinato oggetto

Tutto ciò verrà costantemente monitorato e in accordo con le altre figure professionali di riferimento verrà adattato secondo l’evolversi del quadro clinico.

Le tecniche utilizzate dai terapisti di Fisio Salute si compongono di approccio manuale (metodo Bobath), idrokinesiterapia, esercizio terapeutico, il tutto con l’obiettivo di migliorare il tuo stato di benessere psico-fisico.

La vita dopo la riabilitazione

Durante il percorso di riabilitazione è bene che i familiari siano presenti per poter organizzare il ritorno a casa e capire le effettive necessità una volta a casa.

Probabilmente vi troverete ad affrontare una realtà un po’ diversa da come la ricordavate e serviranno degli accorgimenti.

Consulenza e sostegno per le famiglie la si può richiedere anche ai servizi sociali dei comuni e alle associazioni sanitarie del territorio, ti lascio qualche contatto utile.

Assistenza:

Assicurazioni sanitarie:

Organizzazioni di pazienti  e familiari:

  • Gruppi del cuore, per pazienti che hanno subito un ictus anche senza menomazioni
  • Aphasie suisse, associazione di sostegno per pazienti con disturbi afasici
  • INSOS, Associazione nazionale di categoria delle istituzioni per persone con handicap
  • Pro Senectute Svizzera, per l’assistenza di persone anziane
  • Procap, per persone portatrici di handicap

Conclusioni sulla fisioterapia dopo un ictus

L’ictus è una patologia che potenzialmente è altamente invalidante, ma che grazie anche alla fisioterapia può trovare enorme beneficio.

Risulta quindi fondamentale l’interazione tra tutti i membri dell’équipe medica e riabilitativa, per mettere la Persona al centro del progetto terapeutico e garantire il miglior approccio assistenziale possibile.

Ricorda che se hai avuto un ictus, con la fisioterapia puoi sempre ottenere dei miglioramenti nel tuo stato di Salute, anche se questo evento è avvenuto diversi anni fa.

Bibliografia

  1. Early Rehabilitation After Stroke: a Narrative Review
    Elisheva R. Coleman, Rohitha Moudgal, Kathryn Lang Hyacinth I. Hyacinth, Oluwole O. A  wosika, Brett M. Kissela, and Wuwei Feng
  2. Exercise Training Guidelines for Multiple Sclerosis, Stroke, and Parkinson Disease: Rapid Review and Synthesis
    Yumi Kim, Byron Lai, Tapan Mehta, Mohanraj Thirumalai, Sangeetha Padalabalanarayanan, James H Rimmer, Robert W Motl
  3. Systematic Review of Clinical Practice Guidelines to Identify Recommendations for Rehabilitation After Stroke and Other Acquired Brain Injuries
    Laura Jolliffe, Natasha A Lannin, Dominique A Cadilhac, Tammy Hoffmann
  4. International Bobath Instructors Training Association

Matteo Pini

Laureato in Fisioterapia nel 2008, si è nel tempo specializzato in Terapia Manuale e Manipolativa con un Master ed un cOMT. Negli anni ha avuto esperienza con squadre di livello quali F.C. Lugano e la pallavolo Lugano LNA Femminile. Dal 2017 è co-titolare del gruppo Fisio Salute.

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