Dieta per diabetici: si può comunque mangiare bene

Una dieta equilibrata per chi è affetto da diabete deve prevedere la corretta distribuzione dei carboidrati nei vari pasti della giornata. In questo articolo vogliamo spiegare quali siano le indicazioni generali e dare un esempio di alimentazione adatta a chi soffre di diabete.

January 7, 2022
Nutrizione
Tiziana Ferretti

Definizione di diabete

Il diabete rappresenta una condizione patologica caratterizzata dalla presenza di aumentati livelli glucosio nel sangue legata ad un difetto assoluto o relativo nella concentrazione o nella funzione biologica dell’insulina.

L’insulina è l’ormone deputato al controllo dei livelli di zucchero nel sangue e viene prodotta dalle cellule beta delle isole di Langherans, cioè la parte endocrina del pancreas.

Il diabete viene classificato a seconda della capacità del controllo glicemico da parte dell’insulina.

dieta per diabetici controllo glicemia
Il controllo della glicemia è fondamentale per le persone diabetiche

Diabete 1

Devi sapere che il diabete 1 (o insulino-dipendente) è caratterizzato dall’assoluta incapacità del pancreas di produrre l’insulina, condizione legata alla distruzione autoimmune o idiopatica delle cellule beta in soggetti predisposti geneticamente.

Il diabete 1 insorge solitamente in età giovanile, con una forte incidenza in età adolescenziale, per questo motivo viene solitamente definito diabete giovanile.

Quindi, i soggetti affetti da diabete 1 devono necessariamente seguire una terapia farmacologica a base di insulina.

Diabete 2

Il diabete 2 (non insulino-dipendente) costituisce il 90-95% di tutti i casi di diabete presenti al mondo e ha un esordio tardivo, solitamente si manifesta dopo i 50 anni di età, raramente nei giovani. Perciò viene anche definito diabete senile o degli anziani.

È causato da un parziale deficit di produzione dell’insulina che solitamente progredisce con l’avanzare dell’età, ma non porta mai alla sua assoluta carenza.

L’alterazione fondamentale alla base del diabete 2 è legato all’insulino-resistenza, cioè la scarsa capacità dei tessuti bersaglio di riconoscere l’insulina e fare in modo che questa possa agire per internalizzare il glucosio all’interno delle cellule e, quindi, abbassare il livello degli zuccheri nel sangue.

L’insulino-resistenza nei diabetici di tipo 2

L’insulino-resistenza rappresenta la riduzione della risposta di riconoscere e legare l’insulina da parte dei tessuti bersaglio.

Infatti, questa è maggiormente correlata alla presenza di obesità centrale o viscerale e implica l’aumento dei livelli di zuccheri nel sangue, inizialmente compensato da un ulteriore aumento della secrezione di insulina stessa. Tuttavia, a lungo andare, anche le cellule beta del pancreas vengono, per così dire, sfiancate dall’eccessivo lavoro di sintesi ormonale.

Come conseguenza anche in questo caso si arriva alla riduzione della produzione ormonale che porta i soggetti che ne sono affetti, ad assumere i farmaci a base di insulina per poter tenere a bada l’eccessiva glicemia.

Tuttavia, la condizione di insulino-resistenza si può gestire attraverso la dieta, la riduzione del peso in eccesso e all’attività fisica ben strutturata.

Diabete gestazionale

Il diabete gestazionale è caratterizzato da un elevato livello di zuccheri nel sangue, si manifesta per la prima volta nel periodo della gravidanza e rappresenta una condizione transitoria che solitamente sparisce subito dopo il parto.

Tuttavia, se non adeguatamente diagnosticato e trattato, può portare sia la madre che il nascituro a conseguenze anche molto gravi, come la pre-eclampsia, l’eclampsia, la macrosomia fetale ed il parto distocico.

Le donne che durante la gravidanza hanno avuto il diabete gestazionale, presentano una maggiore probabilità di sviluppare il diabete 2 in età avanzata.

La cura del diabete gestazionale si attua attraverso una terapia dietetica mirata al controllo della glicemia ma che possa allo stesso tempo garantire la corretta crescita fetale e la preparazione del corpo materno all’allattamento del bambino.

dieta per diabetici in gravidanza
Durante la gravidanza è molto importante stare attenti al proprio peso ed all’alimentazione

Diabete LADA

Il diabete LADA è una forma intermedia tra il diabete 1 e il diabete 2, colpisce il 5-10% dei pazienti con iniziale diagnosi di diabete 2, portandoli progressivamente alla totale perdita di funzionalità delle cellule beta del pancreas, quindi alla funzione secretoria dell’insulina.

Quindi il diabete LADA si può definire come un diabete autoimmune a lenta evoluzione degli adulti, con cause ancora poco conosciute, paragonabile da una sorta di diabete 1 tardivo, tale da richiedere la terapia farmacologica a base di insulina.

I soggetti affetti da diabete LADA sono solitamente normopeso, di età compresa tra 30 e 50 anni, con familiarità per diabete 1 e malattie di tipo autoimmune.

Altri tipi di diabete

Il diabete può essere causato da diverse altre situazioni patologiche secondarie che portano, in maniera indiretta, a ridurre o azzerare la funzionalità di produzione dell’insulina e al controllo della glicemia.

Tra queste ne sono un esempio le alterazioni della funzione esocrina del pancreas (pancreatiti varie, tumori, fibrosi cistica ecc), le endocrinopatie (es. acromegalia, sindome di Cushing, ipertiroidismo, glaucoma), alcune infezioni virali (rosolia congenita e cytomegalovirus), uso di farmaci e anomalie genetiche.

Principali complicanze del diabete

Il diabete, se trascurato o curato male, può portare a delle conseguenze molto gravi che colpiscono diversi distretti corporei.

Infatti, tra le complicanze diabetiche più importanti rientrano:

  • problemi legati alla vista (retinopatie);
  • alterazioni della corretta funzionalità renale (nefropatie);
  • disturbi connessi alla normale conduzione degli impulsi nervosi (neuropatie);
  • alterazioni della struttura e della fisiologia dei vasi sanguigni e del cuore (vasculopatie e cardiopatie).

Le complicanze diabetiche si distinguono in acute e croniche.

Le complicanze diabetiche acute

Si manifestano solitamente per il mancato o insufficiente trattamento terapeutico della malattia oppure a causa di un intervento dietetico o farmacologico improprio, tra i principali esempi rientrano:

Coma chetoacidosico

Tipico dei pazienti affetti da diabete 1 e caratterizzato da nausea, vomito e dolori addominali, eccessiva sensazione di sete e abbondante produzione di urina, disidratazione, respiro corto, torpore, sonnolenza, alterazione della frequenza cardiaca, abbassamento del pH del sangue per eccessiva produzione di corpi chetonici e coma.

Coma iperosmolare

E’ una condizione di eccessiva disidratazione, tipica degli anziani affetti da diabete 2 associata a glicemia molto elevata (500 – 100 mg/dl) che può aggravarsi e condurre al coma.

La disidratazione può essere legata all’alterata percezione della sete negli anziani che, di conseguenza li porta spesso a “dimenticarsi” di bere, alla poliuria (ossia l’abbondante produzione di urina dovuta alla glicemia elevata), all’eccessiva sudorazione, specie in estate, e all’uso smodato di farmaci diuretici.

Le complicanze croniche

Le complicanze croniche si manifestano, invece, dopo diversi anni dalla diagnosi, presenti in tutti i tipi di diabete e causate dalla elevata e persistente concentrazione degli zuccheri nel sangue.

Infatti, queste sono solitamente connesse alle alterazioni dei vasi sanguigni e dei nervi portando, per esempio, alla perdita della vista e della funzionalità renale.

Quindi c’è necessità di essere sottoposti a dialisi o si può arrivare al trapianto di rene, alle amputazioni di uno o più arti e a problematiche di infarto cardiaco o ictus cerebrale, con conseguenze spesso fatali.

Tuttavia, tutte le complicanze connesse al diabete possono essere prevenute e minimizzate con adeguati programmi terapeutici e nutrizionali.

Raccomandazioni nutrizionali per il diabete: la dieta per diabetici

Lo schema dietetico per il paziente affetto da diabete deve prevedere un adeguato apporto calorico, di macro e micronutrienti, la corretta distribuzione dei carboidrati nei vari pasti della giornata ed il controllo della quota di grassi alimentari e del colesterolo.

Infatti, va posta molta attenzione all’impatto che i carboidrati e gli zuccheri hanno sul sangue.

Nei soggetti diabetici senza alterazione della funzione renale è necessario garantire una quota proteica pari ad almeno 1g/kg di peso corporeo.

Inoltre, per quanto riguarda l’apporto lipidico, è consigliabile non superare la quota del 20-30% dell’apporto calorico giornaliero.

Poiché i diabetici presentano un maggiore rischio di arterosclerosi precoce, è auspicabile preferire il consumo di grassi monoinsaturi (come l’olio d’oliva extravergine), grassi polinsaturi (come gli omega 3 e gli omega 6). Inoltre, si consiglia di limitare l’apporto dietetico di colesterolo.

Infatti, il consumo dei grassi saturi dovrebbe essere contenuto al 7-10% delle calorie totali giornaliere.

I soggetti che presentano sia il diabete sia ipercolesterolemia dovrebbero ridurre ulteriormente i grassi alimentari totali e, per il colesterolo, è opportuno non ingerire quantità superiori a 200mg al giorno.

I carboidrati nella dieta per diabetici

Dovrebbero rappresentare il 50-60% delle calorie totali giornaliere, con preferenza verso quelli complessi ed integrali (pane, pasta, riso ecc).

La fibra alimentare è utilissima nel controllo dei livelli di zuccheri nel sangue e di quelli di colesterolo ematico. Perciò è opportuno che l’introito giornaliero di fibra totale non sia inferiore a 25-30g, di cui circa 7-13g deve essere di fibra solubile.

L’alimentazione della persona affetta da diabete dovrebbe limitare i dolci (e gli zuccheri semplici) ad un 10% circa delle calorie giornaliere totali. Infatti, il loro consumo eccessivo può pregiudicare il mantenimento del corretto peso corporeo e i livelli grassi nel sangue.

Inoltre, occorre prestare attenzione anche ai dolcificanti che, essendo assorbiti velocemente a livello intestinale, provocando un improvviso innalzamento della glicemia.

Gli zuccheri semplici

Gli zuccheri semplici provocano un picco glicemico inferiore se vengono assunti come parte di un alimento composto (es. con la presenza di proteine e grassi buoni).

Infatti, nella dieta per diabetici occorre prestare molta importanza al rispetto degli orari dei pasti indicato nello schema nutrizionale, a mantenere costante la composizione e la suddivisione dei carboidrati nei vari pasti della giornata.

Inoltre, in alcuni casi, soprattutto nel diabete 2, sarà necessario predisporre dei piccoli spuntini da assumere in caso di ipoglicemia che spesso si verificano nel corso della giornata o della nottata.

Indice glicemico e carico glicemico

L’indice glicemico ed il carico glicemico sono due parametri, strettamente correlati tra loro.

Infatti, questo sono molto utili per capire come alcuni alimenti, in particolare quelli glucidici, siano in grado di evocare la risposta glicemica ed insulinica nel sangue a seguito del loro consumo.

Indice glicemico

Rappresenta la velocità con cui aumenta il livello degli zuccheri nel sangue dopo l’ingestione di un alimento glucidico.

Alcuni fattori, come la tipologia e il grado di cottura, il contenuto di fibra e la presenza di altri macronutrienti (come proteine e grassi) possono abbassare l’indice glicemico di un alimento.

La frutta e la verdura (salvo eccezioni), i cereali integrali ed i latticini hanno un indice glicemico basso, mentre lo zucchero, i dolci e le bevande zuccherate hanno un indice glicemico molto elevato.

Carico glicemico

Il carico glicemico è un altro parametro che occorre considerare per l’impatto di certi alimenti sulla glicemia del sangue che, a differenza dell’indice glicemico, non tiene conto solo della quantità dei glucidi, ma soprattutto della loro qualità.

Infatti, il carico glicemico si ottiene moltiplicando l’indice glicemico di un alimento per la quantità di carboidrati in esso contenuto.

carico glicemico (CG) = indice glicemico (IG) x grammi di carboidrati dell’alimento

Quindi, alimenti che presentano un indice glicemico elevato possono avere un carico glicemico basso se il suo contenuto di carboidrati è esiguo, come per esempio il cocomero che presenta un indice glicemico elevato (76) ma un carico glicemico basso (5), questo perché una porzione media di 150g di cocomero contiene solo 6g di carboidrati.

Indice glicemico e carico glicemico per porzione di alimento

Scala dei valori dell’Indice GlicemicoScala dei valori del Carico GlicemicoFino a 40 MOLTO BASSOFino a 10 BASSO41 55 BASSO11 19 MODERATO56 69 MODERATODa 20 in su – ALTODa 70 ALTOIndice glicemico e Carico glicemico per porzione di alimentoAlimentoIndice glicemico (IG)Porzione media
(in grammi)Carboidrati per porzione (in grammi)Carico glicemico per porzione(CG)DolcificantiGlucosio1005 (1 cucchiaino)5,225,22Miele752016,0612,05Saccarosio67553,35Fruttosio23551,15Cereali e tuberiCorn flakes72 – 87302618,72 – 22,62Pane bianco75502922Pane integrale74502418Riso bianco (bollito)73806446Riso integrale (bollito)68806242Pizza62350185,15114,8Muesli57302213Pasta36 – 518073,626,5 – 37,54Spaghetti49806331Spaghetti integrali48805325Patate872003631,32Patate (bollite)782003628Frutta e verduraCocomero7615065Banana matura6215023,2514,42Ananas59150159Carote39200156Pompelmo261509,32,42LegumiFagioli30 – 4315029,107,73 – 12,5Lenticchie22 – 3015015,43 – 5LatteLatte parzialmente scremato281256,251,75

Dieta per diabetici: diabete di tipo 1

Nel paziente affetto da diabete di tipo 1 o insulino-dipendente, lo schema alimentare viene costruito in modo da fornire le calorie ed i nutrienti necessari al fabbisogno individuale, utile a raggiungere o a mantenere il corretto peso corporeo.

Nel diabete 1 è fondamentale seguire la terapia insulinica prescritta dallo specialista diabetologo.

Affinché l’insulina sia adeguata alla quantità di carboidrati presenti nella dieta e per evitare fluttuazioni verso l’iper o ipoglicemia, è utile utilizzare il metodo del conteggio (o counting) dei carboidrati, che consente al paziente di gestire in autonomia le dosi di insulina di cui effettivamente necessita.

dieta per diabetici  dolci
Fondamentale, per chi ha il diabete di tipo 1, saper controllare e conteggiare gli zuccheri che vengono immessi nell’organismo

Per poter eseguire al meglio il counting dei carboidrati è indispensabile istruire il paziente a riconoscere gli alimenti ricchi in carboidrati e calcolarne l’effettiva quantità attraverso, per esempio, la lettura delle tabelle nutrizionali o con l’ausilio di applicazioni specifiche.

Inoltre, sarà necessario conoscere il proprio rapporto insulina/carboidrati, cioè quanti grammi di carboidrati vengono metabolizzati da una unità di insulina; questo calcolo viene fornito dal diabetologo.

Dieta per diabetici: diabete di tipo 2

La dieta per diabetici con diabete 2 (non insulino-dipendenti) deve seguire le raccomandazioni nutrizionali di base, in particolare:

  • Dieta ipocalorica se ci è anche sovrappeso o obesità:
  • Apporto proteico normale (1g/kg di peso corporeo) – se affetti da insufficienza renale l’apporto proteico viene abbassato;
  • I carboidrati devono rappresentare il 55-60% della quota calorica giornaliera;
  • Limitare i carboidrati semplici (zuccheri) al 10% del fabbisogno calorico giornaliero;
  • Introdurre un’adeguata quota di fibra, pari a circa 25-30g al giorno;
  • Assumere il 20-30% del fabbisogno calorico giornaliero di grassi, principalmente da olio di oliva extra vergine, omega 3 e omega 6, limitare i grassi saturi come quelli presenti nelle carni eccessivamente grasse o negli alimenti industriali;
  • Limitare il consumo di alimenti ricchi in colesterolo, soprattutto se oltre al diabete è presente ipercolesterolemia;
  • Introdurre un’adeguata quantità di liquidi, tra acqua, tisane ecc;
  • Evitare il consumo di bevande zuccherate.

Inoltre, oltre alla dieta sarà opportuno praticare attività fisica di tipo aerobico poiché la contrazione muscolare migliora il controllo degli zuccheri nel sangue.

Esempio di Dieta Diabete di tipo 2

Colazione: yogurt magro + frutto di stagione + fette biscottate integrali

Spuntino: frutto di stagione + noci o nocciole

Pranzo: porzione di spaghetti integrali al pomodoro + merluzzo al vapore + zucchine lesse + olio EVO

Merenda: frutto di stagione + yogurt magro

Cena: pollo alla piastra + melanzane + olio evo + pane integrale tostato

dieta per diabetici  pasta
Un piatto di pasta integrale è consentito in una dieta per il diabete di tipo 2

Conclusioni sulla dieta per diabetici

Il diabete è condizione patologica eterogenea che se non adeguatamente trattata, attraverso la terapia farmacologica e la dietoterapia, può portare a complicanze invalidanti, delle volte, fatali.

Quindi è sempre opportuno affidarsi al medico specialista in diabetologia e ad un nutrizionista esperto in modo che vengano limitate il più possibile le possibili e numerose complicanze di questa patologia, migliorando nettamente la qualità della vita.

Biografia

Tiziana Ferretti

Sei interessato a questo servizio?

Scrivici o chiamaci per informazioni

Contattaci